Si sono concluse nel pomeriggio di ieri operazioni di ricerca, cattura e depopolamento di suini bradi illegali disposte dall’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana nelle terre pubbliche di Arzana. Sono stati 138 i suini abbattuti in quanto non registrati all’anagrafe zootecnica e per i quali non è stato possibile risalire al proprietario.

Si tratta di animali privi di tracciabilità e di controlli sanitari, destinati al mercato illegale di prosciutti e prodotti di salumeria, che quindi costituiscono un rischio alto per la sicurezza alimentare dei consumatori, specie quelli più fragili come anziani e bambini. Inoltre si tratta di suini detenuti in contesti marginali senza alcun rispetto per il benessere animale, alcuni sottoposti a interventi cruenti come la castrazione e con probabile utilizzo incontrollato di farmaci.

Queste attività di depopolamento sono necessarie e rientrano nelle azioni di contrasto al virus della Peste suina africana, che vedono nella lotta all’allevamento illegale dei suini uno dei fattori di rischio più importanti per la permanenza del virus in quei territori. È ormai chiaro questo tipo di allevamenti hanno costituito la vera cinghia di trasmissione del virus tra la popolazione selvatica e gli animali domestici.

Durante le operazioni sono state controllate da parte del personale della task force regionale anche alcuni allevamenti regolarmente registrati per i quali è stato richiesto l ‘intervento dei servizi veterinari locali per una verifica di conformità.

Ancora una volta l’appello di Regione e Unità di progetto è rivolto ai quei pochi che ancora resistono a mettersi in regola soprattutto in zone dove l’eradicazione del virus potrebbe costituire un volano straordinario per il rilancio del comparto in particolare della salumeria di qualità.

In quei territori sono già in corso alcune iniziative virtuose di valorizzazione dei prodotti a base di carne suina per preparare il rilancio del comparto. L’eradicazione del virus è ormai vicinissima e bisogna eliminare tutti i fattori di rischio che potrebbero pregiudicare il risultato.