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Il senatore e vice presidente nazionale di ‘Noi Con Salvini’ Raffaele Volpi interviene in merito agli abbattimenti per la peste suina. Ultimi in ordine cronologico quelli dello scorso 8 dicembre ad Arzana, Desulo e Orgosolo da parte dell’unità di Progetto per l’eradicazione della PSA. Su 150 campioni analizzati 115 erano risultati sieropositivi alla Peste suina africana (PSA), con una percentuale di circa il 75%.
“L'azione di abbattimento dei suini sani allo stato brado voluta dalla regione Sarda per sconfiggere l'epidemia della peste suina africana è una vergogna – ha detto il senatore -. Non si sta tenendo conto infatti che la cultura millenaria delle comunità del Gennargentu ruota attorno all'allevamento del suino e che gli abitanti della zona da sempre traggono sostentamento dall’allevamento di maiali”.
“Le ripetute azioni "manu militari" e l'ultimo intervento dell’8 dicembre scorso, sono ritenute provocatorie e stanno facendo inesorabilmente precipitare Orgosolo, Desulo e Arzana assieme alle altre comunità della Barbagia e dell'Ogliastra dell'area del Gennargentu in una spirale di grave e pericolosa tensione sociale e conflitti”.
Raffaele Volpi ha dunque presentato un’interrogazione ai ministri dell’interno, delle politiche agricole, alimentari e forestali e della salute “per fermare questo sterminio”.
“Si incentivino piuttosto gli allevatori a regolarizzare gli allevamenti eliminando le situazioni fuori norma e imponendo regole chiare per le loro aziende e promovendo strategie ed agevolazioni finanziarie che permettano ai titolari di sostenere i costi evitando denunce e multe come già accaduto in passato. Infine, chiediamo se l’utilizzo massiccio delle Forze dell'Ordine, sia stato intrapreso nella consapevolezza di possibili picchi di tensione tra gli allevatori”.
Di seguito l’interrogazione presentata dal vice presidente nazionale di ‘Noi Con Salvini’
Al Ministro dell'Interno
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
Al Ministro della Salute
Premesso che:
la vita e la cultura millenaria delle comunità del Gennargentu ruotano attorno all'allevamento del suino. Gli abitanti della zona traggono da sempre sostentamento dall’allevamento di maiali ed altre variabili suinicole e la stragrande maggioranza degli allevatori alleva suini non solo come azienda ma anche per fabbisogno familiare;
l'azione di abbattimento dei suini sani allo stato brado voluta dalla Giunta Regionale Sarda per sconfiggere l'epidemia della peste suina africana, malattia virale ad elevata contagiosità che contamina capi animali e conseguentemente prodotti agroalimentari di origine suina, va avanti nonostante le numerose, inascoltate lamentele degli allevatori impossibilitati a regolarizzare i propri allevamenti suini entro i termini stabiliti;
le ripetute azioni "manu militari"e l'ultimo intervento in un giorno festivo come l' 8 dicembre 2017, sono ritenute provocatorie e stanno facendo inesorabilmente precipitare Orgosolo, Desulo e Arzana assieme alle altre comunità della Barbagia e dell'Ogliastra dell'area del Gennargentu in una spirale di grave e pericolosa tensione sociale, di conflitti e di sfiducia verso le Istituzioni;
le stesse dovrebbero invece intervenire per prevenire la violenza e tutelare la qualità della vita dei residenti delle zone interne della Sardegna.
Si chiede di sapere:
se si intenda porre in essere azioni di intervento per fermare lo sterminio di una specie suina da tutelare incentivando gli allevatori alla pratica della regolarizzazione degli allevamenti eliminando le situazioni fuori norma e imponendo regole chiare per le loro aziende, promovendo strategie ed agevolazioni finanziarie che permettano ai titolari di sostenere i costi evitando denunce e multe come già accaduto in passato;
se l'utilizzo di un così imponente spiegamento delle Forze dell'Ordine, sia stato intrapreso nella consapevolezza di possibili picchi di tensione tra gli allevatori, prediligendolo ad una proficua occasione di dialogo.
Sen. Segretario Raffaele VOLPI
Roma, 12/12/2017