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<<La Regione Sardegna se davvero vuole risolvere il problema della peste suina deve aprirsi al confronto e al dialogo e non chiudersi come ha fatto fino ad ora, non ascoltando le nostre proposte e ritenendole improponibili. Nonostante i vari abbattimenti il problema sussiste>>.
Sono queste le parole dell’assessore all’agricoltura Francesco Gioi che nei giorni scorsi, ad Austis, ha incontrato i sindaci e gli amministratori dei paesi della Barbagia e dell’Ogliastra riuniti per discutere del problema legato alla peste suina.
<<In questo momento l’aiuto più importante per gli allevatori sarebbe quello di tutelare le produzioni locali valorizzandole in modo tale che si possano distinguere da quelle lavorate con carni d’importazione. È fondamentale dar vita a un marchio che tuteli le produzioni interamente sarde. Solo in questo modo ci si potrà distinguere nel mercato mondiale creando sviluppo nelle aree rurali e contrastando non solo la peste suina, ma anche lo spopolamento nelle zone interne, particolarmente vocate per una suinicoltura di qualità>>.
Gli amministratori locali insistono sul fatto che non c’è mai stata una vera e propria campagna informativa sulla regolarizzazione degli allevamenti.
<<La cosa più grave è che gli abbattimenti avvenuti a Desulo hanno toccato proprio le persone che, se informate, si sarebbero immediatamente messe in regola. Tra l’altro i maiali abbattuti erano rinchiusi e non si trattava assolutamente di quelli che andavano liberamente in giro per il paese>>.
Intanto, sono stati scoperti nuovi focolai di peste suina a Sarule, Orani e Oniferi.
<<Ho firmato un'ordinanza di abbattimento per un maiale - dice Stefania Piras, sindaco di Oniferi -. La speranza è che il focolaio che non si estenda agli altri allevamenti, che al 90% sono in regola. Chi ancora non lo ha fatto deve regolarizzare immediatamente la propria posizione>>.