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Dopo la paura di venerdì scorso per la deflagrazione di un petardo artigianale di grosse dimensioni presso il campo rom autorizzato di via del Minatore a Carbonia, nelle ultime ore i carabinieri della locale stazione, coordinati dal capitano Lucia Dilio, hanno chiuso il cerchio sull’episodio, giungendo all’identificazione dei due autori del gesto. Si tratta di S.A. classe’75 e di C.F. classe ’89, entrambi residenti a Carbonia, disoccupati e con precedenti di polizia.
Sul posto dove era avvenuta la deflagrazione era intervenuta una pattuglia della stazione di Carbonia che insieme ai militari dell’aliquota operativa hanno subito repertato i frammenti di plastica dell’ordigno rudimentale presenti sul posto. L’ordigno, realizzato con tubi per condutture idrauliche, aveva danneggiato in particolare il selciato e la porta d’ingresso dell’abitazione di un inquilino del campo nomadi. Sono scattati subito i primi accertamenti di indagine da parte dei carabinieri di carbonia, con l’individuazione degli eventuali testimoni e persone che potevano riferire in merito all’episodio.
E così si è arrivati alla quadratura del cerchio. Grazie alle escussioni testimoniali e allo studio del materiale sequestrato, utilizzato per il confezionamento del congegno esplosivo, a dare una svolta all’indagine sono state le perquisizioni eseguite nella giornata di sabato a casa delle due persone sospette, che hanno lasciato intendere agli inquirenti che erano sulla strada giusta. Le operazioni di ricerca hanno infatti permesso di rinvenire e sequestrare materiale in plastica e di altro genere, compatibile per tipologia e caratteristiche con quello utilizzato per il danneggiamento. I due autori del gesto, che conoscevano bene la persona offesa, sono stati deferiti in stato di libertà dai militari. Il movente, infatti, su cui sono ancora in corso approfondimenti da parte degli operanti, è riconducibile ad una lite scaturita per pregresse vicende private.