PHOTO
Lo scorso 30 novembre si è tenuto a Sant’Antioco un pubblico incontro presso la Sala “I Sufeti”. All’appuntamento, organizzato dal comitato Porto Solky e Italia Nostra Sardegna, hanno partecipato l’assessore all’urbanistica in rappresentanza della Giunta comunale di Sant’Antioco, il capo gruppo di “Genti Noa” in rappresentanza della minoranza e via Skype l’Onorevole Pino Cabras, promotore di una interrogazione parlamentare in merito alla realizzazione del nuovo ponte e alla viabilità del Sulcis, oltre ad altri rappresentanti delle forze politiche locali.
Una nota diffusa dagli organizzatori spiega come si sia “discusso sui progetti e programmi in corso che, pur ricadendo sul territorio comunale di Sant’Antioco, assumono una particolare rilevanza per l’intero territorio del Sulcis. L’incontro, occasione di informazione e di dibattito, ha posto al centro della discussione l’avanzamento dell’iter progettuale relativamente al nuovo ponte, gli interventi sulla viabilità previsti per il Sulcis e la variante al Piano regolatore del porto, cercando di evidenziare le carenze, le incongruenze ed in alcuni casi le contraddizioni delle proposte in campo”.
“Dalla discussione – prosegue il resoconto – è stata ribadita la volontà unanime sia del Comitato che delle forze di maggioranza ed opposizione di fare fronte comune coinvolgendo anche tutte le altre amministrazioni comunali coinvolte dal Piano Sulcis al fine di revocare l’appalto da 57,5 milioni di euro sul nuovo ponte e rimodulare i finanziamenti sulla portualità e soprattutto mettere in sicurezza la Strada statale 126 nel tratto più pericoloso Carbonia-Sant’Antioco, intervento già previsto in origine dal Piano Sulcis e inspiegabilmente stralciato, e il collegamento verso Calasetta”.
Secondo il comitato “Persistono invece le incongruenze già denunciate lo scorso anno sulla impostazione della elaborazione del nuovo piano regolatore portuale che al momento prevede un porto distaccato dalle aree ex Sardamag che invece avrebbero potuto rappresentare la ricucitura del tessuto urbano, ospitando la ricettività turistica ed i relativi servizi utili alla integrazione con la città e la nuova darsena turistica, così come già previsto dalla pianificazione di qualche anno fa. Si ribadisce che l’ipotesi attualmente risulta incompatibile con la pianificazione in corso in quanto quest’ultima è vincolata dalla progettazione di opere portuali pianificate 60 anni fa e recepite e finanziate dal Piano Sulcis”.
“A conclusione del dibattito si è condiviso che le osservazioni esposte dal Comitato debbano essere poste all’attenzione degli organi competenti e a tutti i consigli comunali interessati dalle suddette opere, al fine di raggiungere una unità di intenti tra gli enti locali e le parti sociali fino ad oggi escluse dalla preventiva illustrazione e condivisione delle scelte strategiche per il territorio”.