"Piazza d'Italia è vietata ai sostenitori della legge sulle unioni civili ma è a disposizione di chi manifesta contro i gay, le lesbiche e le unioni civili e in favore dell'omofobia".

È la dura presa di posizione del Movimento omossessuale sardo (Mos). Sabato si sarebbe dovuta svolgere, in contemporanea con altre città d'Italia, la manifestazione a sostegno delle unioni civili.

Invece, riferiscono i vertici del Mos,  "la Questura di Sassari ci ha detto che non si potrà svolgere per la presenza, qualche ora prima, delle Sentinelle in piedi". Verso le 17.30 i due appuntamenti si sarebbero potuti sovrapporre.

"Abbiamo chiesto di anticipare di trenta minuti il loro appuntamento e posticipare il nostro di un'ora, permettendo lo svolgimento di entrambe le manifestazioni senza creare tensioni o cedere alle provocazioni - spiegano - ma il questore è stato irremovibile e ha concesso la piazza solo alle Sentinelle, la cui ultima manifestazione fu il 17 maggio, in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia, una vera provocazione".

Come quella, rincarano dal Mos, "di manifestare in concomitanza con le ottanta piazze che sosterranno l'approvazione della legge sulle unioni civili". A Sassari centinaia di persone hanno già dato la loro adesione, così come associazioni, partiti, sindacati e rappresentanti delle istituzioni, dal sindaco al presidente del consiglio comunale. A questo punto "chiediamo al questore di ripensarci - concludono i rappresentanti del Mos - ma non cancelleremo comunque il nostro sit-in".