Quella piazzetta, un po’ il cuore pulsante del rione storico della Marina, con attorno una decina di locali e le abitazioni, è diventato un letamaio. Poco importa (parafrasando), che i rifiuti puzzino accanto ai contenitori di vetro e organico, il problema e l’incubo per i residenti e i gestori dei locali è caratterizzato dalla presenza degli uccellini, piccioni e gabbiani.

Le bestiole, indirettamente, creano un disagio non di poco conto: sporcano a dismisura e la piazza è diventata un sudiciume, con il problema degli escrementi dei volatili che ormai ha raggiunto da tempo i livelli di guardia.

Eppure, basterebbe davvero poco per cercare di limitare “i danni”, ossia ingabbiare con le reti protettive i rami per impedire che sotto le piante succeda un vero e proprio disastro, come quelle già in uso in molte grandi città o come accade di lì a poco distante dall’area interessata, ovvero in piazza Yenne, ad esempio.

Il lastricato, assieme alle panchine, è totalmente ricoperto di feci, quando poi piove il guano diventa un potenziale pericolo per chi cammina a piedi. La pulizia della piazza? Un’utopia, dicono in coro gestori e cittadini.

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