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Ieri a Iglesias, i carabinieri hanno eseguito a carico di un 46enne residente a Capoterra, ma di fatto domiciliato a Iglesias presso la comunità terapeutica “Casa Emmaus”, un ordine di carcerazione trasmesso dalla Procura della Repubblica.
L'uomo è stato prelevato dalla comunità e condotto in caserma e poi traferito nel carcere di Uta, dove dovrà scontare la pena residua di 7 anni, 5 mesi e 11 giorni di reclusione poiché riconosciuto colpevole dei reati di lesioni personali e omicidio preterintenzionale, commessi a Capoterra il 13 febbraio 2018.
Quel giorno i carabinieri del Radiomobile di Via Nuoro, allertati dalla centrale operativa di Cagliari, giunsero in Via Sebastiano Satta, a Capoterra, dove trovarono il corpo del pensionato Vincenzo Crisponi, riverso a terra in posizione supina e in evidente stato di difficoltà respiratoria. Poco prima, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 56enne fu aggredito per futili motivi e violentemente malmenato dall’uomo arrestato, che però non era da solo. I due, dopo l’aggressione, si allontanarono immediatamente, ma comunque furono rintracciati dai militari: l’autore del pestaggio nelle adiacenze della stessa via Satta dove, alla vista dei militari, tentò di disfarsi di un taglierino e di un coltello, gettato all'interno di un cassonetto dei rifiuti, mentre l’altro uomo fermato nei pressi del proprio domicilio.
Intanto, nonostante i vari tentativi di rianimazione, i medici non riuscirono a salvare la vita a Crisponi.