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La morte del giovane fantino sardo ha scosso il cuore di tutti: un salto improvviso nel vuoto, la dura caduta, una speranza appesa ad un filo sottile che poi si è spezzato.
Prendere per mano un sogno e portarlo lontano: a questo ambiva Pietro Alberto Brocca nel furore dei suoi anni.
Un sogno animato dall’amore per i cavalli che alimentava con cura, passione e complice intesa. Un sogno che correva con lo stesso spirito libero di chi sfida il vento quando soffia forte sul viso.
Un abbraccio ai suoi affetti più cari, agli amici che non lo dimenticheranno, a tutti quelli che gli volevano bene.
Chi era Pietro Alberto Brocca. Fantino 21enne nato a Dorgali e residente a Mores. È morto ieri, 24 gennaio, dopo tre giorni di agonia. Giovedì scorso, 21 gennaio, rimase coinvolto in una rovinosa caduta durante la quinta corsa del premio Austro, andato in scena all'ippodromo di San Rossore (Pisa). Riportò la frattura di due vertebre e un ematoma in testa. Era in sella al cavallo Ziu Pascale quando è precipitato a terra in curva.
"La corsa era riservata ai gentlemen riders e alle amazzoni - spiega il quotidiano toscano La Nazione - e per la prima volta i cavalieri dilettanti erano ammessi in sella in una corsa per cavalli anglo arabi, spesso di più complessa gestione dei purosangue inglesi. In più, la corsa molto numerosa (14 partenti), avrebbe richiesto una professionalità che i cavalieri dilettanti non possono avere nella stessa misura dei fantini professionisti".
Già all'apertura delle gabbie il fantino di Uber Spy, Marco Giordani, era caduto senza riportare conseguenze. Poi era toccato a Brocca, sbalzato da Ziu Pascale, cavallo di 5 anni proveniente dalla Sardegna. La caduta del 21enne di Mores aveva coinvolto anche la cavalla che gli stava appresso, Alba Solare, montata da Carlo Sanna che si era fortunatamente rialzato senza alcuna conseguenza mentre Brocca era rimasto a terra privo di sensi.