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Italian defence minister Roberta Pinotti (C) is greeted by marines as she arrives aboard the Italian navy's aircraft carrier "Cavour" before a meeting "Toward an effective European maritime integration : the implementation of the EU Maritime Security Strategy and the Common Information Sharing Environment" for the Italian Presidency of the Council of the European Union, at the Civitavecchia harbour on July 8, 2014. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO
Tutto chiarito fra la Regione e il Governo dopo la visita a sorpresa del ministro della Difesa Roberta Pinotti al poligono di Teulada e alla base di La Maddalena. Il ministro, che poco fa ha twittato “Attenzione e rispetto per la Sardegna. Obiettivo è coniugare esigenze del territorio e difesa nazionale”, ha spiegato in un colloquio con il presidente della Regione Francesco Pigliaru il significato della sua visita di ieri.
“Il ministro ha voluto fare una perlustrazione di persona per rendersi conto da vicino della reale situazione e poter valutare con piena consapevolezza le nostre richieste - dice il presidente della Regione -. La nostra posizione del resto è molto chiara: non abbiamo firmato il protocollo d’intesa, ma resta aperto il tavolo con il Governo. Siamo convinti che la conoscenza della vicenda delle servitù militari in Sardegna sia largamente lacunosa rispetto ad un corretto modo di intendere i rapporti istituzionali tra Stato e Regione, ai costi ambientali sostenuti, al mancato sviluppo legato al corretto utilizzo delle risorse ambientali, alla inderogabile necessità delle bonifiche, allo spreco di territorio per fini la cui utilità pubblica non è mai stata dimostrata, all'assurda militarizzazione degli stabilimenti balneari riservati alle Forze Armate".
"La Sardegna ha diritto immediatamente a una diminuzione della pressione delle servitù militari. I rapporti tra la Regione Sardegna e il Ministero della Difesa sono basati su rispetto e franchezza - conclude il presidente Pigliaru - e sulla consapevolezza che le reciproche posizioni sono distanti: ma su queste posizioni si sta lavorando per produrre risultati concreti e non banalmente propagandistici. L’abuso della vis polemica è nemica della concretezza dei risultati”.