“Una valanga di 785 milioni di euro per i comuni sardi. Il più imponente stanziamento di denaro per investimenti dell’ultimo quinquennio. Per la prima volta, dopo quasi 20 anni di blocco, i Comuni sardi potranno spendere, solo per investimenti, i loro avanzi di amministrazione. La ragioneria generale dello Stato con un blitz inatteso e insperato ha ribaltato le indicazioni degli ultimi due decenni. Una circolare ancora in viaggio da Roma verso tutti i comuni dell’isola libera risorse imponenti assegnando agli enti locali con avanzo di amministrazione un tesoretto di ben 785 milioni. I dati elaborati sulla base dei sistemi contabili del ministero dell’economia parlano di una cifra di quasi 800 milioni in difetto. La sfida, però, si gioca in pochi mesi. Una scommessa seria e rilevante che riguarda amministratori e sindaci, Comuni e la stessa Regione”. 

Lo ha detto il leader di Unidos Mauro Pili annunciando gli effetti della circolare della Ragioneria generale dello Stato sulla Sardegna. L’ufficio studi di Unidos ha elaborato gli effetti della circolare sui comuni sardi attraverso i dati della stessa ragioneria generale dello Stato da cui si evince l’imponente disponibilità di denaro per investimenti utilizzabili entro l’anno.

“Si tratta senza ombra di dubbio, viste le promesse farsa della regione, del più imponente e concreto piano d’investimenti di quest’ultimo quinquennio. Stiamo parlando – ha detto Pili - di un malloppo messo in campo, nel silenzio di tutti, direttamente dal Ragioniere generale dello Stato che nei giorni scorsi ha emanato una circolare: la n. 25 del 3 ottobre 2018. Esemplifico il contenuto e il significato: le città metropolitane, le province e i comuni, nell’anno 2018, possono utilizzare il risultato di amministrazione per investimenti. Si tratta di una rivoluzione, visto che tale possibilità era vietata sin dall’era del patto di stabilità. Ovvero, i comuni virtuosi nel risparmio, o quelli incapaci nella spesa, non potevano utilizzare i soldi risparmiati o non spesi durante l’esercizio finanziario precedente. Il consuntivo dei bilanci, da approvare entro fine aprile di ogni anno, ha segnato per la Sardegna, compresi tutti i comuni e gli enti interessati, un malloppo di 785 milioni di euro di avanzo di amministrazione. E si tratta, secondo le previsioni dell’ufficio studi degli enti locali di Unidos, di un dato al ribasso. 

Dunque, - prosegue il leader di Unidos - stiamo parlando di una vera e propria manovra finanziaria che può consentire ai comuni di dare una spinta importante agli investimenti, senza nulla chiedere ed attendersi dall’inutile giunta regionale. E’ la vera sfida dei Sindaci: impegnare queste risorse senza perdere un giorno di tempo, bandire le gare entro l’anno in corso. Per evitare ogni possibile sorpresa o disimpegno economico finanziario.

E’ una sfida di concretezza e di efficienza: la ragioneria generale dello Stato nella circolare ha scritto con chiarezza che i Comuni nell’anno 2018 possono utilizzare l’avanzo di amministrazione, nel rispetto delle sole disposizioni previste dal d. lgs. n. 118 del 2011, per finanziare investimenti, senza alcun limite e senza presentare alcuna richiesta. E l’utilizzo di queste risorse, insperate e agognate, riguarda qualsiasi tipologia di quota di avanzo di amministrazione correlata ad investimenti (es. quote vincolate, quote destinate o quote libere).

Unico vincolo è rappresentato dalla finalità: l’avanzo di amministrazione deve essere utilizzato “solo” per finanziare investimenti (sia diretti che indiretti, quindi anche trasferimenti finalizzati a far realizzare investimenti ad altri enti pubblici o privati).

Si può dire, secondo le analisi tecniche, che potenzialmente l’intero territorio (Regione compresa), ha la possibilità di impegnare e iniziare a spendere per investimenti entro fine anno un avanzo di amministrazione per € 784.874.886.

Ora – conclude Pili – i Sindaci sardi con questi 785 milioni ognuno possono liberamente dimostrare di preferire gli investimenti alle chiacchiere preelettorali. Un’occasione straordinaria per la quale serve concretezza ed efficacia per ridare fiato ad un’economia devastata da una Regione