L’ospedale di Sorgono importantissimo punto di riferimento per la sanità in Barbagia e nel Mandrolisai - con un bacino di 17 mila persone, che arrivano a 25mila se si considera che fanno riferimento al San Camillo anche molti paesi del Barigadu - si trova nuovamente al centro di una polemica, dovuta al nuovo trattamento ricevuto da Nuoro, che mette in una situazione di difficoltà il piccolo ospedale, sottraendo personale necessario con dei trasferimenti “urgenti”.

Efisio Demurtas, rappresentante del Sindacato delle Professioni Infermieristiche NURSIND ha denunciato l’accaduto: «l’ennesimo scippo di personale effettuato per una lamentata urgenza, ma che in realtà poteva essere risolta con spostamenti interni ai presidi ospedalieri cittadini».

Nella giornata di venerdì un ordine di servizio arrivato da Nuoro trasferiva per 30 giorni, un tecnico di radiologia in servizio al San Camillo con mobilità d’urgenza, allo Zonchello di Nuoro per sopperire ad una situazione di emergenza. Necessario secondo la direzione dell’Assl di Nuoro, per far fronte alla contemporanea assenza di due unità nel presidio nuorese.

Ma a Sorgono la decisione crea malumori motivati dal fatto che in questo modo «In servizio – spiega Demurtas – restano quattro tecnici di cui uno che ha i benefici della legge 104 e un altro con problemi di salute. Le attività sulle 24 ore dovrebbero essere quindi garantite dagli altri due medici che dovrebbero sottoporsi a turni massacranti e pericolosi. Ne consegue il rischio della paralisi dell’attività in radiologia, con inevitabili riflessi sul pronto soccorso, reparto che è caratterizzato dai requisiti di emergenza/urgenza. Una scelta aziendale che penalizza un piccolo ospedale di frontiera che ha numeri sempre più risicati ma che assiste un territorio ampio e disagiato. Si sarebbe potuto ovviare inviando personale dal san Francesco, anziché toglierci un importantissima figura. Tra l’altro non risulta che allo Zonchello debbano essere eseguiti servizi d’urgenza/emergenza, ma solo attività già pianificate». Di qui la richiesta di modificare «l’ordine di servizio o comunque di trovare il modo per assicurare il funzionamento del servizio di radiologia, per gli importanti riflessi che ci possono essere sui servizi di urgenza».

Efisio Demurtas sottolinea inoltre richieste che non hanno ancora ottenuto risposte, come quella dei reagenti per il laboratorio di analisi, o l’invio di infermieri per il pronto soccorso e di autisti per il servizio del 118, rimasti solo in quattro. Chiede inoltre il ripristino del servizio di endoscopia, chiuso per maternità del medico titolare, che ancora non è stato sostituito.