Si fa critica la situazione per il Policlinico Sassarese e per i suoi dipendenti. La Regione ha comunicato alla dirigenza della struttura sanitaria privata di non aver provveduto alla proroga dell'accreditamento. Alla base del provvedimento dirigenziale, che rischia di provocare la chiusura dell'ospedale di viale Italia e il licenziamento di 200 lavoratori, c'è il mancato adeguamento alle norme di sicurezza, ripetutamente sollecitate dall'assessorato regionale della Sanità.

La politica e le istituzioni locali sono in queste ore all'opera per cercare una soluzione, mentre a breve i vertici del Policlinico comunicheranno ai sindacati la decisione, a quanto pare già maturata, di avviare le procedure per il licenziamento collettivo. Gli attuali proprietari e la direzione avevano chiesto una proroga di 30 giorni, un tempo ritenuto necessario per la cessione della struttura ad Habilita, società del gruppo bergamasco Rusconi, interessata all'acquisto.

Ma si teme che il diniego della Regione possa ostacolare la conclusione delle trattative con i possibili acquirenti: per i futuri proprietari sarebbe diverso prendere in consegna una casa di cura accreditata, che ha la certezza di una convenzione con la Regione per svolgere un servizio sanitario pubblico, o farsi carico di una struttura che dovrebbe ottenere ex novo l'accreditamento. Pur riconoscendo la necessità di un restyling rispondente alle più recenti prescrizioni in tema di sicurezza, il Policlinico Sassarese ha giustificato il ritardo nell'adeguarsi alle richieste dell'assessorato con la difficile situazione finanziaria.

La casa di cura si trova in una situazione economica effettivamente complicata: ammessa al concordato e sotto commissario giudiziale. Ha presentato al giudice un percorso per il rilancio e la ristrutturazione, ma il provvedimento della dirigenza regionale non facilita la soluzione della vertenza. Tra le possibili vie di fuga, che si stanno valutando dopo il faccia a faccia avuto a Cagliari, negli uffici dell'assessorato, il Policlinico non esclude il ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

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