«Le dichiarazioni del Ministro Mauro sulla necessità di mantenere i Poligoni in Sardegna, non stupisce noi sardi che che da oltre 50 anni subiamo l’occupazione militare dei nostri territori. La dichiarazione sul monitoraggio dei Poligoni con il coinvolgimento delle amministrazioni locali è ancora più inquietante, se si pensa che l’inquinamento da uranio impoverito, scritto e contemplato negli stessi protocolli militari dal 2000, è stato riconosciuto da queste autorità solo in questi ultimi anni, di fronte al lungo elenco di giovani militari morti e malati a causa della loro attività nei poligoni e nelle missioni di guerra, dette di “pace”».

Lo ha affermato la consigliera regionale Claudia Zuncheddu, commentando le parole del Ministro della Difesa Mario Mauro.

«Purtroppo – ha aggiunto Zuncheddu – anche le popolazioni limitrofe ai poligoni e i lavoratori civili sono stati falcidiati dal “male incurabile” derivante dalle attività di sperimentazione e di giochi di guerra svolte nei poligoni in Sardegna. Le nostre amministrazioni comunali non possono essere ostaggio del ricatto dei posti di lavoro nei poligoni, un lavoro per poche decine di persone, barattato con inquinamento e morte delle popolazioni e delle economie locali».

«Il lavoro certo, che non uccide e che arricchisce le nostre comunità oggi è possibile e si chiama “bonifiche del territorio inquinato”. I sardi non sono più disposti ad essere ingannati dalle favole del ministro Mauro e di una classe politica, italiana e sarda, complice del disastro economico, sociale e ambientale in cui versa la Sardegna».