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Arriva da Palermo il nuovo dirigente della squadra Mobile di Cagliari. Napoletano, 43 anni, il dottor Alfredo Fabbrocini assume l'incarico nell'isola forte di un'esperienza acquisita prevalentemente in Puglia e Calabria, fra scippi, droga e rapine.
Fra le sue precedenti sedi e l'attuale, non trova analogie: “Non conosco la Sardegna dal punto di vista lavorativo ma ho fretta di diventare un buon conoscitore. Per lavorare qui, devo essere un ospite gradito”.
Nel suo primo incontro con la stampa, Fabbrocini offre massima disponibilità ed impegno. In merito al capoluogo, le informazioni provenienti dai suoi predecessori gli consentono di esprimersi cosi:
“Chi mi ha preceduto, da Maria Rosa Maiorino a Luca Armeni, ha evidenziato l'aspetto collaborativo della cittadinanza cagliaritana. Come istituzioni giochiamo in attacco e ho bisogno di compagni di squadra”.
Sulle problematiche relative al territorio di competenza, il poliziotto usa una metafora: “Cagliari non è un pronto soccorso, si può lavorare come una clinica specializzata”. Spazio dunque ad una efficiente attività investigativa senza tralasciare i reati legati al traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina e contro la pubblica amministrazione e assalti ai porta valori.