L’importanza di fare rete, di impegnarsi insieme per contribuire ad un autentico cambiamento culturale finalizzato alla parità di genere. Questo il tema principale affrontato durante l’incontro virtuale tra la Polizia di Stato di Cagliari e i centri antiviolenza che operano nella Provincia, nella Giornata Internazionale contro la violenza di genere.

Il dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, dott.ssa Catia Paganelli, insieme ai colleghi della Squadra Mobile, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e dei Commissariati, si è confrontata con i rappresentati del Cipm Sardegna e delle associazioni Dafne, Donne al Traguardo e  Donna Ceteris, per fare il punto della situazione e ribadire l’essenzialità di porre sempre al centro la vittima. Ciò significa darle ascolto, accoglierla, per aumentare la sua percezione di sicurezza e per far sapere che siamo sempre al suo fianco,  informandola anche sugli strumenti a sua disposizione per ricevere tutela; in primis lo strumento extragiudiziale del l’ammonimento del Questore, uno strumento finalizzato proprio a porre fine agli atti vessatori e di violenza in maniera rapida ed immediata.

Ancora, grazie al protocollo Zeus, firmato lo scorso 12 giugno tra Questura di Cagliari e Cipm Sardegna, il contrasto alla violenza di genere viene attuato anche attraverso un percorso di recupero dei maltrattanti e gli stalker.
Infine, nell’ambito dell’aumento dell’attenzione che proprio in questo particolare periodo di emergenza sanitaria si è rivolto a quelle situazioni già problematiche, che potrebbero acuirsi a causa di una convivenza forzata, è stata ricordata l’esistenza di un ulteriore strumento a disposizione delle vittime per chiedere aiuto.

Infatti dal 28 marzo coloro che subiscono atti di violenza domestica o atti persecutori possono inviare una segnalazione o un semplice alert tramite l’App YouPol, l’App della Polizia di Stato contro il bullismo, lo spaccio, che è stata aggiornata anche contro la violenza domestica. Inoltre, sia a conoscenza di queste situazioni può inviare la segnalazione,  anche in anonimato, tramite YouPol. Perché la violenza di genere non deve essere mai un “fatto privato” ma un problema dell’intera società.