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Dopo sei anni di occupazione, inizia lo sgombero dell’ex ostello di Balai a Porto Torres. La famiglia rom, insediatasi nello stabile nel 2014, sta concludendo le pratiche per entrare in una nuova abitazione acquistata in un altro centro del territorio.
Le operazioni sono iniziate questa mattina grazie ai mezzi e alle squadre di Ambiente 2.0, società che gestisce il servizio di igiene urbana, che stanno smaltendo in discarica il materiale ingombrante non più utilizzabile, che è stato trasportato all'esterno dalla famiglia occupante.
presenti anche gli operai del progetto Lavoras che sotto la supervisione dei tecnici del settore Manutenzioni stanno provvedendo alla chiusura degli accessi per evitare nuove violazioni dello stabile.
“Con la collaborazione dell'Ufficio Ambiente e dell’Ufficio Manutenzioni abbiamo avviato lo sgombero non appena la famiglia ci ha comunicato la conclusione delle pratiche di acquisto di una casa in un altro paese. Hanno dovuto attendere qualche giorno in più rispetto al previsto a causa di qualche ritardo sulle procedure di allaccio dell'acqua. Ora siamo in dirittura d’arrivo – ha dichiarato l’Assessora alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli – e questo risultato è frutto della frequente interlocuzione con la Regione, iniziata qualche anno fa, sulla base della quale siamo riusciti ad ottenere, finalmente, la competenza sull'ex ostello”.
“Su nostra richiesta – ha aggiunto – la precedente giunta regionale ci ha inoltre assegnato i fondi che il nucleo familiare, composto anche da diversi minori, potrà utilizzare per andare a vivere in un appartamento di un altro centro del territorio che, è bene precisarlo, non è stato scelto dal Comune ma direttamente dalla famiglia anche per legami di parentela con un altro nucleo lì presente». Impegnata anche la Polizia Locale nel monitoraggio dello stabile fino alla conclusione delle operazioni, per scongiurare eventuali ingressi nella struttura, insieme alla Compagnia Barracellare.
“L'amministrazione comunale ha affrontato la vicenda con estrema responsabilità e con la massima attenzione, gestendo una situazione ereditata, poiché quell'edificio è stato occupato ben prima del nostro insediamento – ha concluso l’assessora – e non è semplice superare i problemi quando c'è il coinvolgimento di minorenni, come in questo caso. Non ci siamo tirati indietro nonostante la delicatezza dell'argomento: ci siamo attivati con gli enti preposti, abbiamo superato gli ostacoli burocratici, tutelato i minori così come prevede la legge e ottenuto i fondi per individuare una soluzione alternativa che ci consentirà di rimettere un bene pubblico nella disponibilità della comunità e rasserenare le famiglie turritane che abitano nei pressi dell’edificio”.