Blocco di circa 3 ore, dalle 5 alle 8 del mattino, degli accessi all'area industriale di Portovesme nel Sulcis.

I lavoratori delle ditte d'appalto che eseguono i lavori nella Portovesme Srl e nella centrale elettrica Grazia Deledda hanno inscenato una clamorosa protesta "preoccupati" per il futuro occupazionale, in vista dell'annunciata chiusura della Portovesme Srl al 31 gennaio per gli alti costi energetici e dello stop della centrale al 2025 con il phase out dai combustibili fossili.

La mobilitazione spontanea ha di fatto bloccato i 5 punti di accesso dell'area industriale, creando file chilometriche sino all'ingresso di Carbonia. Passaggio garantito solo per le emergenze e chI si doveva recare in ospedale per visite programmate. I blocchi sono terminati dopo una trattativa con i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici del territorio.

La protesta arriva dopo la missione a Roma, ritenuta insufficiente dai lavoratori, del governatore sardo Christian Solinas che ieri aveva espresso "soddisfazione" per l'esito delle varie interlocuzioni sulla vertenza Portovesme per arrivare a "stabilire un accordo che consenta di accedere a prezzi molto più competitivi, tali da garantire la prosecuzione delle attività nella fase di transizione che porterà l'azienda ad una riconversione delle produzioni".

Intanto i sindacati dei metalmeccanici ricordano che il blocco spontaneo è dato dalla "gravissima precarietà che si sta vivendo nella centrale dell'Enel e alla Portovesme Srl, che è inevitabilmente sfociata in una iniziativa spontanea organizzata dai lavoratori degli appalti per chiedere delle risposte immediate alla grave situazione che stanno vivendo".