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L'assessore regionale dell'Ambiente Marco Porcu e i sindacati si sono incontrati, in merito alla produzione di litio per batterie proposto dalla Portovesme srl-Glencore, per un aggiornamento sull'iter autorizzativo relativo alla procedura di valutazione del Progetto pilota LI Demo.
"L'assessore ha comunicato che il progetto sarà assoggettato a valutazione di impatto ambientale", spiegano i segretari territoriali di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Si tratta di un procedimento che, per i tempi che hanno caratterizzato altri progetti in passato, preoccupa non poco. Perché una dilatazione temporale non può che rallentare, o addirittura venir meno, il processo di costruzione dell'impianto pilota che si inserisce nel percorso di transizione energetica e a cui sono legate anche nuove opportunità di lavoro. La rispettabile decisione tecnica che collima anche con una visione politica espressa nei vari incontri - proseguono i sindacalisti - comporta intanto il non avvio degli investimenti, seppur modesti, come quello di un progetto pilota di circa 27mila ore lavoro per l'installazione da parte delle imprese d'appalto e l'utilizzo di 20/30 lavoratori diretti".
"Siamo praticamente al paradosso, perché da un lato si spinge e si lavora per avviare il processo di decarbonizzazione, dall'altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell'ambito della transizione energetica; a oggi non esiste neppure una normativa che regolamenti l'utilizzo e il rilascio nei corpi idrici del litio. Riteniamo che il legislatore debba intervenire su questa materia per dare gli strumenti normativi al decisore tecnico, così come riteniamo sia importante una convocazione immediata del tavolo nazionale sulla vertenza della Portovesme srl", concludono Madeddu, Lai e Loi.
Portovesme srl-Glencore contro la decisione della Regione
"La decisione del governo regionale di sottoporre a valutazione di impatto ambientale completa il progetto dimostrativo per il recupero di litio e mix di metalli che compongono le nuove batterie per veicoli elettrici, è scoraggiante". Così, in una nota, Portovesme srl-Glencore, dopo i sindacati, critica quanto annunciato dall'assessore regionale dell'Ambiente, Marco Porcu: il progetto pilota per la produzione di litio sarà assoggettato a valutazione di impatto ambientale. "Portovesme - si legge nella nota - ha agito e continua ad agire in maniera conforme a tutti i requisiti normativi relativi al progetto dimostrativo ed è disposta a fornire ulteriori dettagli e approfondimenti. Il progetto di riconversione del sito produttivo è stato definito in maniera conforme a tutti gli standard di salute, sicurezza e ambiente previsti dalla normativa. La decisione del governo regionale si pone in aperta contraddizione con la strategia italiana di assicurare un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, in particolare attraverso modelli di economia circolare, come recentemente ribadito dal governo al summit dell'Agenzia Internazionale dell'Energia a Parigi".
"L'Italia, attraverso il progetto di Portovesme - prosegue l'azienda - ha la possibilità di realizzare un'importante struttura di raffinazione dei metalli delle batterie in tempi più brevi rispetto a un progetto greenfield. L'impianto potrebbe diventare una fonte significativa di materiali critici per la produzione nazionale, tra cui il carbonato di litio, fondamentale per lo sviluppo di un mercato europeo delle batterie. La Glencore si riserva di valutare strategie alternative per un polo europeo di lavorazione dei materiali per batterie, dal momento che, l'ulteriore estensione dell'iter autorizzativo, comporterebbe un ritardo nei tempi che potrebbe compromettere la sostenibilità economica del progetto".