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Domani è previsto un nuovo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy per il futuro della Portovesme srl. Non ci sarà però l'azienda: nella convocazione sono stati invitati alla videoconferenza la Regione Sardegna e le sigle sindacali che hanno già chiesto al Mimit che la riunione delle 14 si svolga in presenza.
L’incontro sarà preceduto, oggi, da un’assemblea informativa dei sindacati ai lavoratori. Proprio i rappresentanti dei circa 1450 lavoratori interni ed esterni ai siti produttivi di Portovesme e di San Gavino sollecitano un impegno del governo perché trovi strumenti più efficaci per l'abbattimento dei costi energetici. "Oggi la media mensile del prezzo unico nazionale dell'energia è di 140 euro a Mw, rispetto ai 50 euro/MW prima della crisi - spiega Pierluigi Loi della Uiltec - Noi chiediamo di fare un ragionamento sulla superinterrompibilità, anche se a rischio infrazione, visto l'allargamento degli aiuti di stato da parte dell'Ue: verifichiamo se ci sono margini, perché il credito importa per tre mesi, oltretutto passato dal dal 45 al 20%, non basta per far ripartire impianti ai quali servono circa 45 giorni per il riavvio".
Secondo Emanuele Madeddu della Filctem-Cgil, "é importante che le sigle sindacali siano coinvolte nel tavolo di confronto sul progetto di riconversione ma occorre anche che il Governo trovi una soluzione sul caro energia per arrivare all'annunciato progetto di revamping con gli impianti in marcia. All'azienda chiediamo un atto di apertura per riavviare anche parzialmente le attività che oggi sono ferme a Portovesme e a San Gavino".