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"Incalzeremo il Governo perché si trovi lo strumento immediato per combattere gli aumenti anche grazie agli spiragli che oggi le regole europee aprono con il superamento delle regole sugli aiuti di Stato fino a poche settimane fa in vigore". Lo ha detto il presidente Christian Solinas, che a Villa Devoto ha ricevuto i rappresentanti di Portovesme Srl, i lavoratori e i sindacati.
"La Sardegna - ha ricordato - si è fatta promotrice in Conferenza delle Regioni di un emendamento al Decreto 'Misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e fonti rinnovabili' con l'obiettivo della perequazione dei costi energetici tra le aziende che operano nella Penisola e quelle che operano nelle isole maggiori. Il testo è stato approvato all'unanimità dalla commissione tecnica della Commissione Energia della Conferenza Stato-Regione. E' uno strumento che non solo noi, ma anche la Sicilia ed altre realtà regionali ritengono di vitale importanza per ottenere una immediata risposta concreta con l'ottenimento della Superinterrompibilità, cioè la compensazione sui costi dell'energia, non più prevista dal 2018".
"Dalle politiche energetiche - ha sottolineato Solinas - passa il futuro delle nostre realtà produttive, non solo di quelle più energivore. Il Governo deve tenerne conto, ed è per questo che ho già più volte espresso la nostra forte perplessità nei confronti di alcuni aspetti essenziali del recente Dpcm. Il ricorso esclusivo alle rinnovabili e alle batterie di accumulo - ha sottolineato - non garantisce quelle certezze di cui la Sardegna ha bisogno. La stessa data del completo abbandono del carbone deve essere rivista, come è accaduto in Germania dove l'addio al carbone è stato posticipato al 2035".
"Dobbiamo salvaguardare le nostre produzioni primarie e dobbiamo potenziarle - ha incalzato Solinas - Non esiste una Regione, un Paese, che possa rinunciare a produrre e a tenere viva l'industria. Quello dell'energia, oggi, è il problema primario per il nostro sistema economico. La Regione è coinvolta in modo totale in questa battaglia, che proseguiremo in ogni sede istituzionale - ha concluso il governatore - e, se necessario, manifestando a Roma insieme ai lavoratori per far sentire la nostra voce e i nostri diritti e mantenere in vita il nostro sistema industriale".