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Oggi si tiene una nuova assemblea dei lavoratori della Portovesme srl con i sindacati, all'interno della sala riunioni dello stabilimento del Sulcis, dove continua il blocco ai cancelli dei mezzi pesanti, mentre prosegue l'assemblea permanente con tanto di tende piazzate dagli operai sul tetto della sala riunioni.
Sale la tensione, perché si fa sempre più pressante la richiesta all'azienda di riavviare gli impianti, in ragione delle nuove tariffe energetiche, meno gravose rispetto al 2022.
Nel vertice di oggi verranno delineate le nuove azioni di lotta e nel frattempo Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d'Italia, sostiene il nuovo decreto del governo che introduce il credito di imposta al 45% sino al 30 giugno per le imprese. "Questo è un inizio e ci auguriamo che la direzione della Portovesme srl e della Glencore, visto la disponibilità al dialogo, annunciata, vogliano far ripartire gli impianti e nel frattempo discutere di riconversione e studiare le misure necessarie da adottare per favorirne l'attuazione. Siamo tutti impegnati, come parlamentari, governo e Regione Sardegna, ad ascoltare e venire incontro alle richieste dell'azienda ma il lavoro deve riprendere", commenta Deidda.
L'azienda invece in una nota "riafferma il proprio impegno a continuare le interlocuzioni con tutte le parti interessate rispetto alla situazione corrente della società. Come comunicato in varie discussioni e riunioni, le attuali condizioni generali del mercato e la volatilità del prezzo dell'energia non facilitano un completo riavvio degli impianti produttivi. Contestualmente, Portovesme srl sta valutando possibili opzioni per la riconversione del sito produttivo e comunicherà i relativi progressi a tutte le parti interessate in base all'avanzamento dello studio di fattibilità e auspica il ritorno ad un dialogo costruttivo, che possa portare all'individuazione di soluzioni sostenibili a fronte di questo momento di difficoltà".