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Tutti contro il piano di ridimensionamento degli uffici postali in Sardegna che prevede, secondo quanto emerso nell'incontro sindacale di oggi, l'intenzione di chiudere due uffici postali (Cortoghiana e Pirri - Auchan) e altri 14 in piccoli Comuni delle aree interne.
Una mobilitazione viene avviata da Slc-Cgil, che preannuncia azioni di lotta, da definire insieme ai lavoratori, mentre in Consiglio regionale tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione hanno sottoscritto un'interpellanza al presidente della Regione e all'assessore agli Enti Locali per chiedere di intervenire con Poste Italiane per scongiurare "la gravosa ipotesi di chiusura".
Un'azione simile è stata avviata dal gruppo Pd e dal gruppo Sel, che hanno presentato due interrogazioni all'esecutivo.
"Siamo nettamente contrari all'operazione prospettata da Poste Italiane, perché rappresenta un ulteriore forte ridimensionamento in località che necessitano invece di servizi postali e finanziari efficienti e continui - dice il coordinatore regionale Poste Area Servizi Slc Cgil Antonello Zedda - E' un piano inaccettabile, incomprensibile e sconcertante che si aggiunge ai tagli degli anni scorsi (40 uffici già interessanti da ridimensionamenti) e si porta dietro pesanti contraddizioni. Ad esempio - spiega - si decide di tenere aperti solo per tre giorni a settimana gli uffici di Nurallao (oltre 1300 abitanti), mentre per Cheremule e Romana (che non arrivano a 600 abitanti) si pianificano quattro giornate a settimana".
Inoltre a giudizio di Slc-Cgil, le chiusure a giorni alterni nelle località di Turri, Genuri, Tuili, Pauli Arbarei, Nurallao, Ballao, Modolo, Borutta, Esporlatu, Nughedu San Nicolò, Cheremule, Ardara e Romana "non possono essere effettuate al di fuori di una discussione su un piano complessivo, che però non può contenere solo tagli e ridimensionamenti ma linee di crescita e sviluppo".
"Tutt'oggi esistono serie difficoltà sia per i tempi di attesa agli sportelli che nella consegna delle lettere con ritardi che, in alcune realtà, superano i 20 giorni con gravissimi problemi specie per ciò che attiene la consegna di bollettini, fatture ecc - spiegano esponenti del Pd - Ritardi che generano ritardi con conseguenti possibili penali, senza considerare il fatto che in alcuni casi si sono persi anche dei finanziamenti per via della lentezza nelle comunicazioni".
I consiglieri di Sel Eugenio Lai e Luca Pizzuto hanno chiesto al presidente della Regione "un intervento presso i vertici di Poste Italiane perché sia rivisto il piano di chiusura e razionalizzazione che penalizza la Sardegna e soprattutto i piccoli centri a rischio spopolamento".