Tra il 2020 e il 2023, le famiglie in Sardegna hanno subito una perdita media di circa duemila euro di reddito a causa dell'aumento dei prezzi, in particolare dell'energia e del cibo. A fine dicembre 2023, su un totale di 1,5 milioni di abitanti sardi, ben 439.000 persone si trovavano in condizioni economiche precarie, rappresentando quasi un terzo della popolazione. Questi dati sono emersi da un'analisi condotta dalle Acli basata sugli ultimi report dell'Istat.

L'Isola non è immune alla diffusa fragilità sociale, come evidenziato dalle statistiche che indicano un diffuso disagio economico. Nel corso del 2023, il 69,3% delle famiglie ha avuto difficoltà a risparmiare denaro, mentre il 56,6% ha ammesso di non essere in grado di far fronte a spese impreviste. Le famiglie stanno affrontando crescenti difficoltà economiche, con molte di loro che faticano ad arrivare a fine mese. Il 41,2% delle famiglie vive in condizioni di difficoltà economica, mentre solo il 7,5% riesce a gestire la propria situazione finanziaria con facilità.

Secondo l'analisi delle Acli, emerge un quadro preoccupante caratterizzato da un elevato rischio di povertà che coinvolge un vasto segmento della popolazione. Il 35,7% delle famiglie considera le proprie risorse economiche scarse o del tutto insufficienti, registrando un peggioramento rispetto all'anno precedente a causa dell'inflazione e dei costi energetici sempre più elevati. Mauro Carta, presidente delle Acli della Sardegna, ha sottolineato che "la povertà delle famiglie sarde continua a persistere, impedendo loro persino di immaginare soluzioni e di mettere da parte risparmi per far fronte a eventuali emergenze. È fondamentale che le forze politiche riflettano sulle cause profonde di questa situazione critica e intervengano tempestivamente".