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Sono cinque le persone indagate dalla Procura di Cagliari nell'ambito dell'indagine sull'ormai celebre banchetto di Sardara. Il raduno conviviale, tenutosi presso un complesso termale nel paese del Sud Sardegna, era stato interrotto lo scorso 7 aprile dal blitz della Guardia di finanza vista la palese violazione delle norme anti-assembramento previste per contrastare i contagi da coronavirus.
Al banchetto avrebbero preso parte una quarantina di persone tra politici e manager della regione e della sanità.
Sono accusati di peculato d'uso per essersi recati a Sardara con l'auto di servizio il colonnello Marco Granari, comandante del 151/o reggimento della Brigata Sassari, il suo vice Mario Piras, tenente colonnello, e anche il direttore generale di Forestas, Giuliano Patteri, e l'ex manager dell'Azienda ospedaliero universitaria cagliaritana, Giorgio Sorrentino, già dimessosi dall'incarico. Il colonnello Granari sarebbe indagato anche per peculato e tentata truffa militare dalla Procura Militare di Roma, che ha acquisito gli atti dalla Procura di Cagliari per quanto le compete.
Per Antonio Casula, comandante regionale del Corpo Foresta, è stata ipotizzata l'accusa di omissione d'atti d'ufficio. A determinarne l'iscrizione nel registro degli indagati il suo ruolo di pubblico ufficiale e di ufficiale di polizia giudiziaria con competenze specifiche nella vigilanza e nel controllo del rispetto delle norme anti-covid contro la pandemia.