È stato colto da un malore nella mattinata di ieri, 14 novembre, l'avvocato cagliaritano Michele Zuddas, portavoce della Rete Pratobello. Da diversi giorni ha avviato uno sciopero della fame in aperta polemica con la Regione Sardegna e la governatrice Alessandra Todde, che intendono portare avanti la legge "Aree Idonee" a fronte di 211mila firme raccolte dai comitati sardi che sostengono invece la proposta di legge "Pratobello '24", nata per combattere in maniera più incisiva la speculazione energetica in Sardegna.

IL CONSIGLIO DI STATO SOSPENDE LA "AREE IDONEE"

Nella stessa giornata di ieri è arrivata la notizia che il Consiglio di Stato ha sospeso in via cautelare un passaggio del decreto ministeriale relativo proprio alle aree idonee e risalente al 2021. Si tratta dell'articolo 20 comma 8, congelando il quale i giudici hanno stabilito che le Regioni non possono definire le aree idonee in senso più restrittivo rispetto a quanto stabilito fino al giudizio di merito. La questione è rimandata al 5 febbraio 2025, quando è in programma l’udienza davanti al Tar Lazio dei ricorsi pendenti, tra cui quello del gruppo industriale Erg.

Una sospensione che interessa in particolare la Sardegna, dove da mesi si lavora per trovare una legge atta a identificare le aree destinate agli impianti di energia rinnovabile da installare nel territorio regionale. La decisione del Consiglio di Stato è arrivata in seguito ai ricorsi presentati da alcune aziende del settore rinnovabile nel timore che i limiti imposti dalle Regioni rallentino lo sviluppo di nuovi progetti energetici.

ZUDDAS: «AVANTI CON LO SCIOPERO DELLA FAME»

Abbiamo approfondito la questione con l'avvocato Zuddas, che ci ha rassicurato sulle sue condizioni di salute. «È stata una mattina un po' particolare – racconta a Sardegna Live il referente della Rete Pratobello –. Ero in Consiglio regionale insieme agli occupanti fino a tarda notte, poi avevo un'audienza abbastanza pesante e alla fine non ho retto. I medici che mi hanno sottoposto a esami mi hanno consigliato il ricovero, ma per il momento non l'ho ritenuto opportuno. Quindi sono tornato in Consiglio regionale».

Il malore, conferma Zuddas, è legato allo sciopero della fame che sta portando avanti da alcuni giorni: «Avevo la glicemia sotto zero. I medici mi hanno consigliato di interromperlo immediatamente, cosa che non farò. In alternativa mi hanno suggerito di assumere integratori, zuccheri e sali minerali, cosa che avevo già programmato dopo essermi consultato col mio medico. In ogni caso non mi fermo».

"PRATOBELLO '24 UNICA TUTELA PER L'ISOLA"

Per quanto riguarda l'iter della legge Aree Idonee, l'avvocato accoglie con interesse lo stop imposto dal Consiglio di Stato. Cosa comporta l'intervento dei giudici? «Di fatto la legge Aree Idonee, qualora l'udienza del 5 febbraio prossimo portasse a una sentenza di accoglimento del ricorso presentato da Erg, verrebbe totalmente ridimensionata e sarebbe priva di qualsiasi efficacia, perché non tutelerebbe il territorio».

«Questo – incalza Zuddas – significa che a oggi la legge Pratobello è l'unica che possa garantire il blocco della speculazione energetica». Ma basterebbe a far sì che la Regione la accolga? «Bella domanda, non sono bastate 211 mila firme, però qua parliamo di aspetti giuridici importanti perché quando il Consiglio di Stato emette un'ordinanza sospensiva è un fatto importante. Si tratta di ragionare in termini logici e di diritto. Se le cose precipitassero, per attuare una politica efficace dovrebbero quantomeno rivedere la Aree Idonee e cercare di rimetterne in discussione il contenuto per capire come un'eventuale sentenza di questo tipo possa incidere sull'efficacia della norma. Si rimetterebbe tutto in gioco, si aprirebbero scenari imprevisti e di difficile gestione».

«La soluzione – insiste Zuddas – è quella di andare su una norma che quantomeno, vertendo in materia urbanistica, ha molte possibilità in più di rimanere efficace e fermare la speculazione».

Come trovare un punto di incontro fra le parti e ammorbidire eventuali distanze fra comitati e Giunta? «Noi non chiudiamo mai la porta al dialogo, ma finora non abbiamo trovato interlocutori disponibili. La Pratobello l'hanno completamente ignorata proseguendo dritti per la loro strada».