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Questa mattina al Teatro civico di Alghero l’assessora Gabriella Esposito, il presidente della Fondazione Meta Raffaele Sari Bozzolo e la direttrice artistica della Cedac Valeria Ciabattoni hanno presentato la stagione di Prosa e Danza 2017-2018. Dieci gli spettacoli in programma tra dicembre e aprile all’insegna della qualità e varietà.
Sarà una stagione ricca e che vedrà anche il coinvolgimento delle scuole.
Tra i protagonisti artisti del calibro di Pamela Villoresi con Claudio Casadio, Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio, l'attore e comico Riccardo Rossi, Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi, Nicola Pistoia e Paolo Triestino, oltre alla fisica e giornalista Gabriella Greison e a stelle della danza come Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta. Un esilarante one-man-show e la magia della clownerie, i “witches’ Sabbath” e la scoperta della fisica quantistica, brillanti e maliziose pièces nel segno di Carlo Goldoni e dello spirito parigino e un “caso di coscienza” tra libertà e fato per una stagione raffinata e coinvolgente, che privilegia i moderni linguaggi della scena tra riletture di classici e nuova drammaturgia.
Intanto la prossima settimana, negli uffici della Fondazione Meta a Lo Quarter dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 19, partirà la campagna abbonamenti riservata nei primi due giorni ( 28 e 29 novembre ) ai vecchi abbonati che intendono rinnovare, mentre per i nuovi abbonati i giorni saranno il 30 novembre e il 1° dicembre.
Il sipario si aprirà - lunedì 11 dicembre alle 21 – su “That's Life! Questa è la vita!” - travolgente monologo scritto (insieme ad Alberto Di Risio, uno degli autori di Fiorello) e interpretato da Riccardo Rossi: un vero one-man-show in cui il poliedrico attore, comico e conduttore televisivo riflette sul significato dell'esistenza e sull'inesorabile trascorrere del tempo, con sottile umorismo e gustosi riferimenti (auto)biografici. Il mutare dei gusti e delle abitudini – dalla passione per le mode dell'adolescenza al rito del check-up della maturità, dal rimpianto per la giovinezza al dubbio fascino degli “anta” per un divertissement che insegna ad affrontare le diverse stagioni della vita con la giusta distanza e pazienza... per sé e per gli altri – e una buona dose di (auto)ironia.
Riflettori puntati – mercoledì 10 gennaio alle 21 – su Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi, protagonisti di “Fiore di Cactus” di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, sapida commedia degli equivoci tra ingarbugliate e “spinose” relazioni sentimentali, per la regia di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese. La pièce racconta la movimentata esistenza di un dentista così innamorato delle donne da non volerne sposare nessuna, finché, costretto a inventarsi una “moglie”, chiede aiuto all'algida segretaria, segretamente invaghita di lui. La fortunata commedia (un successo anche nella versione di Abe Burrows, da cui Gene Saks ha tratto l'omonimo film con Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn) descrive le contraddizioni del cuore con romantico finale “a sorpresa”.
Una moderna favola sulle punte – domenica 14 gennaio alle 21 -con “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Roma sulle note di Pëtr Il'ič Čajkovskij: il coreografo Massimiliano Volpinirilegge la trama, ispirata a un racconto di E. T. A. Hoffmann, trasportando la vicenda nelle degradate e misere periferie di una grande città. Il sogno di Clara – e degli altri ragazzi del quartiere – diventa quello di sfuggire a un destino già scritto e il dono di un misterioso benefattore, un pupazzo, rappresenta “colui che ce l'ha fatta” a varcare il confine invisibile che divide le diverse classi sociali. Se la “battaglia dei topi” si trasforma in uno scontro di strada, nel finale ritorna la dimensione onirica e festosa dell'originale, tra danze di tutti i paesi del mondo.
S'intitola “Pss pss” il poetico spettacolo della Compagnia Baccalà in programma sabato 3 febbraio alle 21: spazio all'arte dei clowns con la performance di Camilla Pessi e Simone Fassari, diretti da Louis Spagna, per un emozionante racconto senza parole « con tutta la gravità, l’innocenza e la crudeltà dell’essere». Una partitura in cui le acrobazie circensi si sposano all'intimità e precisione di una grammatica di gesti e sguardi, secondo una nobile tradizione che spazia da Buster Keaton a Charlie Chaplin e Jacques Tati, senza dimenticare il cinema di maestri come Federico Fellini e Tim Burton. I due artisti indagano nei labirinti del cuore umano, mostrando gli impulsi più bassi e terreni e i più elevati slanci di generosità, in un piccolo “poema” visionario.
“Il mondo non mi deve nulla” di Massimo Carlotto - in cartellone mercoledì 14 febbraio alle 21 - è «una commedia ironica e amara a ritmo di mambo» interpretata da Pamela Villoresi e Claudio Casadio, per la regia di Francesco Zecca: sullo sfondo di una Rimini tranquilla, in attesa dell'arivo dei turisti, l'incontro tra un ladro sfortunato e una ex croupier avrà esiti inaspettati. La pièce tratta dall'omonimo romanzo dello scrittore, sceneggiatore e drammaturgo mette l'accento sulla pericolosa “attrazione del vuoto” che porta i due personaggi sull'orlo di un baratro, costringendoli a riflettere sul senso della vita. Tra rassegnazione e disincanto, un uomo e una donna, in una situazione estrema e paradossale, si trovano davanti a una scelta che potrebbe cambiare il destino.
Viaggio in un mondo incantato, abitato da elfi e fate, con “Il Mantello di Pelle di Drago” del Jas Art Ballet – lunedì 19 febbraio alle 21 – con le étoiles Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta e i danzatori del Teatro alla Scala Maurizio Licitra e Antonella Albano. Ispirandosi alla novellistica popolare, tra fiabe e leggende, le coreografie di Massimiliano Volpiniraccontano le avventure della misteriosa dama – fata o regina – alla ricerca delle ultime “anime pure”. Una storia inventata, ricca di simbolismi, in cui l'aspirazione verso un mondo migliore si traduce in un itinerario tra paesaggi fantastici e incontri straordinari, riflesso di un percorso interiore, sulle musiche evocative di Aram Kachaturian, Georges Bizet, Ludwig Minkus e Franz Liszt.
Tra teatro e scienza, “1927 / Monologo Quantistico” scritto e interpretato da Gabriella Greison, per la regia di Emilio Russo – venerdì 9 marzo alle 21 – ricostruisce, a partire da una celebre ed emblematica fotografia che ritrae ventinove uomini (quasi tutti fisici, diciassette dei quali erano o sarebbero diventati Premi Nobel) – la nascita della moderna fisica quantistica. L'atmosfera degli incontri - “witches’ Sabbath” (il riposo delle streghe), secondo la definizione di Albert Einstein – che vedevano riunite alcune delle menti più brillanti del ventesimo secolo, rivive in una narrazione avvincente, impreziosita da immagini, musica e video, che svela la dimensione privata e “umana” dei grandi scienziati che hanno cambiato il mondo con la teoria dei quanti.
Un magnifico affresco della società ne “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni – venerdì 16 marzo alle 21 - nella versione di uno dei più interessanti registi italiani contemporanei, Antonio Zavatteri che mette in scena il microcosmo racchiuso in tre botteghe: «quella di mezzo ad uso di caffè; quella alla diritta, di parrucchiere e barbiere;quella alla sinistra ad uso di giuoco, o sia di biscazza». Tra le perdite al gioco di un mercante e le ansie della moglie, le cure del caffettiere e la malizia di don Marzio, una donna in cerca del marito e i sogni di una ballerina il grande commediografo veneziano mostra vizi e virtù degli umili e dei potenti. Nel cast: Alberto Giusta, Cristiano Dessì, Marco Zanutto, Massimo Brizi, Ivan Zerbinati, Sara Cianfriglia, Cristina Pasino, Alex Sassatelli e Mariella Speranza.
Il talento istrionico e la verve di Gianfranco Jannuzzo e il fascino di Debora Caprioglio in “Alla faccia vostra!!!”, irresistibile commedia di Pierre Chesnot, con adattamento e regia di Patrick Rossi Gastaldi – giovedì 12 aprile alle 21 – per uno spietato ritratto di famiglia tra invidia e avidità. L'improvvisa scomparsa di un celebre scrittore mette a nudo i veri sentimenti dei suoi parenti e conoscenti: la figlia e il genero come la seconda moglie del defunto iniziano a far pianiper il futuro, e perfino il vicino di casa si rivela fin troppo “interessato” mentre l'unica a piangere la perdita è la fedele governante. Tra imprevisti e colpi di scena dalla vicenda grottesca si innesca un vortice di comicità, tra crisi di nervi, gaffes e inattese rivelazioni con finale a sorpresa.
Chiuderà in bellezza la Stagione del CeDAC ad Alghero – giovedì 19 aprile alle 21 – un'altra commedia francese di successo, “La cena dei cretini” di Francis Veber, diretta e interpretata da Nicola Pistoia e Paolo Triestino. La singolare consuetudine d'un gruppo d'amici, che amano farsi beffe dei propri ospiti per eleggere il miglior “cretino” si ritorcerà contro uno di loro, che per una serie di imprevedibili circostanze si ritrova in compagnia della sua “vittima”, tra visite indesiderate di ex amanti e ispettori del fisco. Una serata indimenticabile per il protagonista, costretto a fare i conti con le conseguenze di un cinico e stravagante gioco di società, con l'esaperazione della moglie che ha deciso di lasciarlo, nonché con i maldestri tentativi di aiutarlo del suo ospite, che rischia ogni volta di provocare una catastrofe – per la sua totale incapacità di seguire le complicate regole mondane e adattarsi alla diffusa e irrinuciabile ipocrisia.
INFO & PREZZI
Abbonamento a 10 spettacoli (Prosa e Danza)
platea: intero € 100 – ridotto € 90
palco: intero € 90 – ridotto € 80
Abbonamento a 8 spettacoli (Prosa)
platea: intero € 80 – ridotto € 70
palco: intero € 70 – ridotto € 60
Biglietti
platea: intero € 15 – ridotto € 13
palco: intero € 13 – ridotto € 10
loggione: € 7
info: cell. 349 4127271 – e-mail: iousaidaniela@tiscali.it - www.cedacsardegna.it