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«Ritengo doveroso le SS.LL. che, alla luce dei recenti fatti di notevole esasperazione, è in atto una grave rivoluzione del mondo agropastorale, mai vista nel tempo e che perdura ormai da anni, per cui bisogna intraprendere importanti azioni per fronteggiarla».
Inizia così una lettera della Sindaca, Maria Antonietta Uras, indirizzata al prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, all’Assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, e per conoscenza agli allevatori e cittadini di Giave.
«Da giorni i pastori sardi – aggiunge Uras –stanno protestando contro il prezzo del latte che viene pagato appena 60 centesini al litro; si è arrivati a questa situazione perché in Sardegna ci sono 12mila piccole aziende che producono 3 milioni di quintali di latte di pecora e poi ci sono i caseifici che comprano questo latte e lo trasformano in pecorino. Ma se da una parte la produzione di latte – rimarca – è cresciuta negli ultimi anni, la produzione di pecorino invece è scesa. Quindi per la legge della domanda e dell’offerta, il prezzo del latte è crollato. Il problema è che 60 centesimi al litro è un prezzo che non ci permette nemmeno di coprire i costi vivi di produzione, neservirebbero almeno 90 più iva».
«Questa amministrazione – conclude la prima cittadina –, con il sostegno di tutta la popolazione, sosterrà tutte le iniziative che saranno poste in essere e che possano dare soluzioni positive la problema».