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“Nella Giunta regionale continua a regnare la più totale confusione”. Non usa mezzi termini il Consigliere regionale dei Progressisti Gianfranco nel commentare la delicata vertenza sul prezzo del latte e commentando le ultime dichiarazione dell’Assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia.
“Mentre il settore ovi-caprino continua a soffrire una crisi sempre più marcata e necessiterebbe di soluzioni adeguate e lungimiranti, continuiamo ad assistere attoniti, – dichiara Satta – con cadenza praticamente quotidiana, a scivoloni della politica della Giunta regionale sarda”.
“Da mesi – aggiunge il Consigliere regionale – promettono la stesura di un piano che punti al riconoscimento di un prezzo minimo del latte. Di fatto non hanno concluso nulla.Il Consorzio per la tutela del Pecorino Romano, massimo organismo da 30 anni per la valorizzazione del prodotto in Italia e nel mondo, invitato ad intervenire in data odierna ad una riunione promossa dall’Assessore dell’Agricoltura in merito alla vertenza del prezzo del latte ovi-caprino, ha disertato l’incontro con delle motivazioni che sollevano ulteriori dubbi sull’operato politico attualmente in essere”.
“I propri compiti istituzionali, così fa sapere il Consorzio, sono indicati con precisione dalla legge istitutiva dei Consorzi di Tutela, – sottolinea – ovvero promozione, vigilanza, tutela e salvaguardia degli interessi generali della DOP di competenza. Interventi relativi alla formazione di prezzi, pertanto, esulano da questi compiti. Per questa ragione e alla luce delle recenti osservazioni espresse dall’Agcm (Autorità Garante per la Concorrenza sul Mercato) è stato declinato l’invito”.
“Da mesi, e questo è un ulteriore dato di fatto, – queste ancora le sue parole – si stanno incartando su una soluzione che inevitabilmente non porterà da nessuna parte. La politica dovrebbe fare da guida seria e accorta ad un settore economico determinante per la Sardegna e non dispensare soluzioni miopi con promesse al limite del perimetro del proprio agire istituzionale”.
“Per queste ragioni – rimarca Satta –, come già dichiarato in altri interventi, occorre riportare il dialogo nell’ambito dei temi della competitività, dell’innovazione, della diversificazione, dell’apertura a nuovi mercati. Il costo del latte è strettamente correlato al prezzo del prodotto finale, che dipende direttamente dal valore che il mercato gli attribuisce”.
“È necessario insistere – conclude – sull'unicità dei nostri prodotti e far riconoscere al consumatore questo valore. È su questo aspetto che occorre far leva per dare risposte vere al comparto e offrire delle soluzioni definitive e durature”.