Questa mattina, al Tribunale per i minorenni, a Cagliari, è attesa la sentenza ai due imputati minorenni per l'assassinio di Manuel Careddu: “Mentre mi preparo – afferma l’avvocato Gianfranco Piscitelli, che assiste la famiglia di Manuel Careddu, il 18enne ucciso sul lago Omodeo - una miriade di pensieri mi rallenta i movimenti: si poteva evitare? Due giovanissimi, i compagni di scuola dei nostri figli, i figli dei vicini che abbiamo visto crescere.... quante colpe abbiamo noi adulti in tutto ciò? I genitori del povero Manuel e quelli dei due giovani assassini nella stessa aula con il loro dolore, diverso ma pur sempre dolore. La mia rabbia per non aver potuto parlare e dire la mia da avvocato e uomo per i limiti del processo minorile ed i sentimenti contrastanti di condanna e pietà. La incertezza della pena, che solo raramente svolgerà il suo ruolo rieducativo. La certezza che rieducati o no due giovani prima o poi rientreranno in società, potranno pentirsi o no ma i loro genitori sanno che se vogliono li rivedranno.... la certezza che Manuel non potrà mai più vivere la sua vita, non potrà mai più crescere e maturare e scegliere di vivere, non avrà la possibilità di scegliere anche tra il bene ed il male perché gli è stata tolta e madre padre nonni zii non sapranno mai cosa avrebbe scelto Manuel e come sarebbe cresciuto e diventato adulto: tante domande che non avranno mai risposte. Ho letto di tutto su Manuel e sui suoi assassini ma ho lasciato la palla alla Giustizia degli uomini per cui mi batto tanto, Giustizia giusta o no ma che ha un inesorabile appello certo.... quello Divino, definitivo e senza errori – conclude con amarezza il legale Piscitelli - oggi avremo comunque perso tutti”.

L'avvocato

Dalle 9.30 in Camera di Consiglio - commenta Gianfranco Piscitelli - la Presidente dr.ssa Capone con i suoi assistenti e gli uditori giudiziari con il gravoso compito di valutare ogni circostanza per giungere ad una sentenza "giusta"..... fuori nell'atrio giornalisti, familiari di Manuel, familiari degli imputati, c'è anche la fidanzatina dell'imputato diventato maggiorenne in carcere. Nella camera di sicurezza adiacente l'aula i due imputati soli con i loro pensieri e la loro coscienza: in aula impassibili, senza un tremore, nella loro solitudine.... non so, c'è un grande assente a questa riunione forzata: MANUEL CAREDDU, un ragazzo che non potrà dare giudizi che da domani tutti daranno sulla giustezza o meno della sentenza, un ragazzo che vogliamo ricordare così, con la sua innocenza di bambino".

(nelle immagini, concesse dal legale di famiglia, l'avvocato Gianfranco Piscitelli, sotto ancora Manuel all'età di 3 anni)