A cinque giorni dalla sentenza della Corte d'Assise, Francesco Rocca, il dentista di Gavoi accusato di essere il mandate dell'omicidio della moglie Dina Dore, avvenuto nel marzo 2008, ha ricusato la Corte definendo il processo "ingiusto”: “Penso che ancora oggi la Corte dimostri ancora poca onestà nel non permettermi di parlare, non è onesto nei confronti della verità”.

“Mia moglie – ha detto nel corso del processo giunto alle battute finali - ha qualcosa in meno rispetto ad altri morti per cui sono stati fatti migliaia e migliaia di prelievi al fine di accertare le responsabilità del delitto? Perché a Gavoi si fanno solo 40 Dna quando nel caso di Yara Gambirasio ne vengono fatti 16 mila? Perché non si ha la volontà di accertare chi si è entrato dentro quel garage?”.

Ora sarà la Corte d'appello di Sassari a pronunciarsi sulla ricusazione della Corte D'Assise di Nuoro da parte del dentista.