Sono stati assolti dal giudice monocratico del tribunale di Nuoro Giovanni Angelicchio i tre imputati - due della ditta Costruzione Sacramati e il direttore dei lavori dell'Anas - accusati di frode nelle pubbliche forniture e attentato alla sicurezza nei trasporti, per i lavori di ricostruzione del ponte di Oloè, sulla provinciale 46 tra Dorgali e Oliena, crollato in seguito all'alluvione del 18 novembre 2013, che aveva inghiottito l'auto in cui viaggiava il poliziotto Luca Tanzi che morì nell'incidente.

Assoluzione piena, "perché il fatto non sussiste", per quanto riguarda la frode nelle pubbliche forniture e "per non aver commesso il fatto" per l'altro capo di imputazione ovvero la sicurezza nei trasporti. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Giorgio Bocciarelli, nella ricostruzione del ponte era stato utilizzato materiale più scadente rispetto a quello previsto nell'appalto e il ponte era stato prima chiuso dal sindaco di Oliena e poi sequestrato dalla Procura di Nuoro che riteneva ci fosse un difetto nella costruzione.

Gli imputati sono l'imprenditore Roberto Sacramati, amministratore unico della Costruzioni Sacramati, Gianfranco Castiglioni, direttore tecnico della ditta, e Antonio Giacobbe, direttore dei lavori dell'Anas. Il pm nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna a 1 anno e 3 mesi per ogni imputato per la frode in pubbliche forniture mentre aveva chiesto l'assoluzione per l'altro capo di imputazione. Avevano chiesto l'assoluzione dei tre imputati nell'arringa finale i loro difensori, gli avvocati Luca Accardo, Maurizio Serra e Valerio Fundarò.