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Avrebbero dovuto essere sentiti tre testimoni del pubblico ministero, ma oggi nell'aula del tribunale di Tempio Pausania, dove era calendarizzata un'udienza del processo per stalking e maltrattamenti a carico dell'attaccante dell'Olbia ed ex Cagliari Daniele Ragatzu nei confronti dell'ex compagna, si è presentato solo un teste. A parlare e rispondere alle domande del pm e dei legali della difesa, l'avvocato Filippo Pirisi e l'avvocata della parte civile Cristina Cherchi, è stata una delle amiche d'infanzia dell'ex donna.
La giovane ha confermato punto per punto quanto aveva già dichiarato alla polizia del commissariato di Ozieri dove venne sporta denuncia per i fatti che risalgono al periodo che va dall'ottobre 2016 allo stesso mese del 2017, durante il quale l'allora convivente di Ragatzu era in gravidanza. La testimone ha confermato il racconto delle violenze sia fisiche che verbali che la sua amica le aveva confidato di aver subito, anche quando era in attesa del bambino.
L'amica le ha confessato di essere stata picchiata da Daniele Ragatzu, privata del cellulare per non potersi mettere in comunicazione con i parenti e gli amici e di aver avuto pressione per abortire. "Mi ha raccontato che il compagno la umiliava dicendole che era ingrassata da quando era rimasta incinta e che le parlava in modo dispregiativo", ha affermato la testimone. Si tornerà in aula il 20 giugno, quando verrà sentito l'ultimo teste dell'accusa.