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“L’aver lasciato gli scavi di Monte Prama senza alcuna protezione e tutela, alla mercé di tombaroli e delinquenti, è un fatto di una gravità inaudita proprio per l’imponenza del lavoro che gli archeologi stavano portando avanti in condizioni di assoluta ristrettezza finanziaria e operativa.
La profanazione di quel sito è un atto criminale ma lo è ancora di più averlo lasciato senza alcuna sicurezza. Per questo motivo se fossimo dinanzi ad un governo serio il Ministro Franceschini si dovrebbe dimettere per negligenza considerato che non è mai stata attivata alcuna seria precauzione a tutela della straordinaria campagna di scavi che era in corso.
Oltre due mesi fa denunciai la gravissima situazione degli scavi di Monte Prama, senza risorse finanziarie e senza alcuna protezione. Era evidente che si trattava di uno Stato strabico e disattento. La risposta ridicola a quella mia denuncia fu un sopralluogo intempestivo e inutile del delegato di Franceschini che non solo non fece niente per affrontare la questione ma ebbe la demenziale idea di portare un Gigante al Quirinale. Pensavano alle passerelle quirinalizie ma hanno ignorato la gravissima situazione degli scavi.
Ora è giusto che se ne assumono sino in fondo le conseguenze che sommate al disastro della necropoli di Bonorva non possono che portare alle dimissioni di un governo incapace di intervenire su fatti di questa rilevanza. Per quanto mi riguarda, anziché utilizzare la Brigata Sassari per mettere al sicure le strade romane, si usi l’esercito per presidiare e tutelare la grande civiltà nuragica della Sardegna”.
Lo ha detto il deputato sardo di Unidos Mauro Pili annunciando un’interrogazione urgente sui gravi fatti di Monte Prama e chiedendo le dimissioni degli esponenti del governo coinvolti in questa gravissima negligenza di Stato.
“Oggi che quel sito è stato drammaticamente profanato da delinquenti tombaroli, quella denuncia assume la valenza di una gravissima responsabilità per coloro che l’hanno ignorata. Ora chi dello Stato ha gestito quegli scavi, lesinando risorse, e monstrandosi incapace di comprendere il valore di quegli scavi deve trarne le conseguenze.
Franceschini e compagni dinanzi a questo scempio devono dimettersi per manifesta incapacità e negligenza nel dare a questo patrimonio immenso la giusta attenzione e soprattutto le risorse finanziarie. Lasciare di fatto incustodito quel patrimonio,quegli scavi è di una gravità inaudita.
Mai sarebbe successo a Pompei o al Colosseo. I Giganti di Monte Prama sono molto più antichi di qualsiasi altro sito e questo atteggiamento dello Stato è davvero scandaloso e colpevole. Si stanno ancora utilizzando le risorse finanziarie che feci stanziare negli anni passati dal Ministro Bondi e niente in questi ultimi anni è stato fatto per salvaguardare questo sito. Basta con questa perenne negligenza nei confronti della civiltà nuragica della Sardegna”.