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Si è tenuta ieri a Escolca, un'altra tappa del progetto dei saggi ed esibizioni dei partecipanti al Progetto "NOI-INSIEME" della comunità immigrata russofona sostenuto dall'Amministrazione comunale e dalla Pro loco guidata da Aldo Piras.
La manifestazione è stata apaerta dai saluti del Sindaco e Vice Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Lai, che ha ricordato la presenza in Sardegna di una laboriosa comunità proveniente dallo spazio post sovietico, ben integrata nel tessuto sociale e l’importanza di promuovere attività di aggregazione e conoscenza reciproca che sono anche una costanza dell’amministrazione Comunale.
Subito dopo, Margaryta Orenchak ha presentato un defilè di vari costumi nazionali russi, ucraini, bielorussi e kirgizi di diverse regioni e che si ispirano a differenti momenti storici. Tatsiana Syravezhkina ha, invece, illustrato il salterio slavo con alcuni pezzi tradizionali ai quali sono seguiti alcuni belle composizioni collettive con l’accompagnamento corale dei vari strumenti a percussione a disposizione del laboratorio di musica.
Emozionante l'eisibizione di Stefania e Taisiya, rispettivamente di 10 e 8 anni. i cui genitori lavorano ormai da parecchi anni in Sardegna. Anche gli adulti hanno avuto il loro momento di gloria con le esibizioni di Irina e Marina
Aksana Vasilevskaya che insieme ad altri colleghi segue il laboratorio per bambini dedicato alla conservazione della lingua madre, al disegno e alla creatività artistica, ha raccontato le attività svolte e allestito una piccola ma significativa mostra di quadri e disegni.
Zhanna Sotnik ha presentao il gruppo artistico amatoriale frutto dei vari laboratori avviati grazie al Progetto Noi-Insieme che ha la sua sede operativa presso la Parrocchia di Sant’Eulalia a Cagliari.
L'occasione è stata propizia per coinvolgere alcuni dei cittadini provenienti dai paesi post sovietici che vivono nei diversi comuni del Sarcidano e della Trexenta,
Accompagnato dal Presidente Piras, Il gruppo NOI-INSIEME, è stato ricevuto dal Parroco di Escolca e Serri don Davorin Dobaj.