Due Unioni, 18 Comuni e 20mila abitanti. Nella giornata di ieri 19 ottobre, presso il parco Mariani di Bonorva, è stato firmato “Pro Te, dal Villanova al Meilogu: Cultura, Natura, Identità”, che punta su una strategia di sviluppo locale finalizzata a creare un’offerta territoriale unitaria, incentrata sulla valorizzazione dei beni ambientali e culturali e sulla creazione di servizi, anche in chiave anti spopolamento.

L’investimento complessivo ammonta a 14 milioni di euro, 10 di nuova finanza e 4 per dare continuità a interventi già valorizzati in altre politiche. Con circa 1,1 milioni si interverrà su 4 edifici di culto all’interno del programma Sardegna in 100 Chiese.

Tre le direttrici tematiche in cui è articolato il progetto. Il primo, la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio culturale (9 milioni), che mira a costruire una vera e propria rete trasversale tra tutti gli attrattori di tipo naturalistico, culturale, archeologico e religioso del territorio del Meilogu e del Villanova.

Il secondo, i servizi alla persona per il miglioramento della qualità della vita di residenti e turisti (4 milioni e mezzo), con una particolare attenzione alle fasce più deboli (anziani, bambini e giovani), il potenziamento delle strutture sportive e ricreative, miglioramento dei servizi, diversificati e più efficaci.

Il terzo, l’accrescimento del capitale umano, indispensabile a creare le condizioni per innovare e potenziare il sistema produttivo (a valere su progetto Enterprise Oriented): più qualificazione e un nuovo posizionamento competitivo dell’offerta turistica e socio-sanitaria.

Quattrocentomila euro saranno destinati alla governance territoriale per la gestione e l’attuazione del progetto, che va chiuso in 36 mesi.

«Siamo in un territorio straordinario, che racchiude tutte le migliori caratteristiche della Sardegna. Ambiente incontaminato, clima ideale, solide tradizioni e identità, agroalimentare, alta qualità della vita. E su queste caratteristiche si articola un progetto che apprezzo particolarmente perché due Unioni hanno deciso di mettersi insieme, cosa che abbiamo sempre sollecitato, e pensare a un territorio più ampio, con i 18 sindaci che hanno superato completamente ogni campanilismo nel nome di un benessere più esteso e dagli effetti più diffusi  – ha dichiarato  Paci-. Questo territorio ha capito perfettamente quello che è lo spirito della nostra programmazione territoriale, e cioè proporre progetti dal basso, da parte di chi conosce meglio di chiunque altro i punti di forza del proprio territorio, quelli su cui lavorare per farne strumento di crescita e sviluppo. Solo così i territori possono rinascere, non certo con sporadici interventi calati dall’alto: queste sono le nostre ricchezze e su queste dobbiamo puntare, valorizzandole in chiave di attrazione turistica legando la costa con l’interno per offrire quello che i visitatori di tutto il mondo cercano, quel turismo esperienziale che pochi posti al mondo possono offrire».