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Quindici progetti chiusi, 5 da firmare entro febbraio, altri 6 avviati e finanziati. Ecco il bilancio sino a questo momento della programmazione territoriale che ha visto già stanziati 252 milioni di euro e coinvolti 22 Unioni, 182 Comuni, 650mila Sardi.
Tra questi, “La Città di paesi della Gallura” (16 Comuni, 70mila abitanti, 32,5 milioni di nuova finanza), “Anglona e Coros, Terre di tradizioni” (23 Comuni, 54200 abitanti, 26 milioni, “Monte Acuto-Riviera di Gallura, Territori di eccellenza della Sardegna” (10 Comuni, 32400 abitanti, 15,5 milioni più 2 per le zone umide), “Ogliastra, percorsi di lunga vita” (22 Comuni, 56mila abitanti, 22 milioni), “Parteolla e Basso Campidano, Club di prodotto” (6 Comuni, 17500 abitanti, 4 milioni), “Vivi BarGui! Comunità, esperienze e percorsi intorno al Lago Omodeo” (18 Comuni, 22.200 abitanti, 11 milioni), “Marghine al centro – Turismo, Sport, Cultura e Natura” (10 Comuni, 22.300 abitanti, 11,3 milioni), “Turismo e Vita in Marmilla” (18 Comuni, 25300 abitanti, 13 milioni).
Da segnalare anche “Parco Regionale di Tepilora. Tepilora patrimonio accessibile a tutti” (9 Comuni, 26.500 abitanti, 11,7 milioni), “Su Suercone Ambiente Identitario” (8Comuni, 34mila abitanti, 4,9 milioni), “PRO TE- Dal Villanova al Meilogu: Cultura, Natura, Identità” (18 Comuni, 19mila500 abitanti, 10 milioni), “Rete Metropolitana del Nord Sardegna, un Territorio di Città” (8 Comuni, 227mila abitanti, 75 milioni), “Nora e Bithia: l’accoglienza tra storia, mare e natura” (5 Comuni, 20mila abitanti, 5 milioni), C.A.S.A. Parte Montis – Cultura, Artigianato, Storia, Agroalimentare (6 Comuni, 7000 abitanti, 3,4 milioni) e “Percorsi di sostenibilità nella terra dei Fenici” (5 Comuni, 11.400 abitanti, 6 milioni).
I nomi degli progetti verranno ufficializzati solo al momento della firma, prevista a gennaio per i primi 4 e a febbraio per il quinto: Unione dei comuni Montiferru Sinis con Unione di Comuni della Planargia (20 Comuni, 29mila abitanti, 13,5 milioni di cui 2,5 destinati ai bandi per le imprese), Unione di comuni Costa del Sinis - Terra dei giganti e Comune di Oristano, (6 Comuni, 48600 abitanti, 21,5 milioni di cui 5 per bandi imprese e 3 per le zone umide), Unione dei comuni del Terralbese con Unione del Linas (9 Comuni, 63800 abitanti, 27 milioni di cui 5 per i bandi imprese e 2 per le zone umide), Comunità Montana Sarcidano- Barbagia di Seulo (16 Comuni, 21800 abitanti, 9 milioni), Unione di comuni del Logudoro con Comunità Montana del Goceano (16 Comuni, 31.800 abitanti, 13 milioni).
Altri 6 verranno chiusi, invece, nella prossima legislatura ma sono tutti coperti da finanziamenti certi, ovvero 52 milioni per 46 Comuni e 128mila e 600 abitanti: Unione di Comuni del Basso Campidano (6 Comuni, 28300 abitanti, 11,5 milioni), Terre del Campidano (6 Comuni, 35mila abitanti, 14,2 milioni), Trexenta (9 Comuni, 16mila abitanti, 6,5 milioni), Unione di Comuni Gerrei e Unione di Comuni Sarrabus (14 Comuni, 30mila abitanti, 11,8 milioni), Unione Valle del Tirso (7 Comuni, 6500 abitanti, 2,6 milioni) e Unione di Comuni Nuraghi di Monte Idda e Fanaris (4 Comuni, 12800 abitanti, 5,2 milioni).
«Mai come in questi anni i nostri paesi sono stati protagonisti assoluti delle politiche di sviluppo della Regione. Con la programmazione territoriale da 500 milioni di euro abbiamo garantito attenzione a tutti, chiamandoli a progettare insieme a noi la loro idea di sviluppo e di futuro, assicurando importanti finanziamenti per realizzarla: ed è questa la strategia giusta per favorire sviluppo e occupazione in ogni zona della Sardegna. Ringrazio i sindaci per aver condiviso da subito la nostra idea, ma anche gli imprenditori e i sindacati che hanno partecipato in modo così straordinario – ha dichiarato l’assessore Raffaele Paci -. Questa è stato uno dei risultati più importanti della programmazione territoriale: far tornare protagonisti i paesi, lasciare a loro il compito di individuare la giusta idea da condividere con la Regione. Alla programmazione territoriale partecipa il 100% del territorio, non c’è stato paese in questi anni che non abbia personalmente visitato, zona interna in cui non sia stato, e da parte di tutti ho trovato lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di mettersi in gioco, per costruire quello sviluppo necessario a creare lavoro e dunque occasioni per i giovani di poter restare nella terra dove sono nati, combattendo così lo spopolamento. Ci sono ancora progetti da chiudere nelle prossime settimane, continueremo a lavorare con l’impegno di sempre per garantire ai territori il miglior risultato possibile».