"La decisione del Tar sul project financing ci porta a chiedere sia le dimissioni dell'assessore della Sanità, Luigi Arru, sia che la riforma sulla rete ospedaliera non arrivi in Aula martedì 26 settembre".

Così, la consigliera del Campo progressista - Centro Democratico, Annamaria Busia, che con il deputato Roberto Capelli ha illustrato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale che ha dato ragione al commissario straordinario della Asl di Nuoro il quale, in autotutela, aveva approvato vari atti che di fatto annullavano il project financing bandito dall'azienda sanitaria nel 2007.

"Arru dovrebbe lasciare perché, di fatto, è stato inerte e non ha sostenuto tempestivamente l'azione dell'allora commissario Mario Palermo", ha affermato. Quanto al disegno di legge sulla rete ospedaliera, "l'ho già detto e lo ripeto: servirebbe un supplemento di riflessione, ora a maggior ragione, prima di chiedere un sacrificio ai sardi bisogna tagliare gli sprechi e il project è l'esempio lampante". Domani è in programma un vertice di maggioranza sulla riforma: "Ci sarò - ha precisato Busia - e chiederò che non si insista sulla data del 26 settembre".

Per Annamaria Busia "la sentenza del Tar non rappresenta un fulmine ciel sereno, è una tempesta annunciata". Leggendo la motivazione ieri a tarda sera, ha continuato la consigliera, "abbiamo constatato che avevamo ragione quando nel 2015 abbiamo presentato la mozione nel 2015 in cui chiedevamo un'azione veloce da parte dell'assessore Arru e della presidenza, in ordine alla questione del project, una situazione in essere dal 2007 a Nuoro e che riguarda la sanità sarda e le casse regionali". Ebbene, "siamo rimasti inascoltati come il commissario Mario Palermo che ha cercato di rimediare a una situazione grave".

La sentenza, spiega Busia, "spiega le ragioni per cui fin dal 2011 la situazione era nota, il tar si era già pronunciato, indicando perché il project non era tale ma un vero e proprio appalto". Nella sentenza, poi, "si ricorda che erano stati chiesti i pareri dell'Anac che già nel 2016 si era pronunciata sull'illegittimità del project, e sempre Palermo aveva chiesto un parere all'ufficio tecnico delle Finanze che si era espresso in modo tranchant".

Tuttavia, aggiunge l'esponente del Campo progressista, "si è continuato ad andare avanti e il commissario Palermo è stato messo da parte, inoltre non si spiega l'inerzia dell'assessore alla Sanità che, nonostante queste indicazioni non ha agito come avrebbe dovuto".

Infine: "Ricordo che la situazione andava risolta perché non si poteva pensare di proporre un aumento dell'addizionale Irap e Irpef per risolvere i problemi di disavanzo della sanità in Sardegna prima di metter mano a una situazione di illegittimità nota dal 2011".

IL SEGRETARIO CUCCA DIFENDE ARRU "La Regione ha agito con correttezza e tempestività rispetto al rischio di illegittimità del Project financing della Asl di Nuoro, dando mandato all'allora commissario di procedere per evitare ulteriori danni e responsabilità amministrative e contabili, oggi confermate dalla pronuncia di annullamento del Tar Sardegna".

Il segretario regionale del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, difende l'assessore della Sanità Luigi Arru, replicando agli attacchi degli esponenti di Centro democratico Roberto Capelli e Annamaria Busia.

"L'accusa rivolta alla Giunta regionale - afferma Cucca - è irricevibile e pretestuosa perché trascura gli interventi fatti dall'assessorato e dall'azienda unica per fare chiarezza sulle procedure e affrontare la paventata irregolarità dell'affidamento della gara, procedendo in autotutela. Allo stesso tempo, sono state adottate tutte le precauzioni per garantire la continuità dei servizi e dei rapporti di lavoro, evitando in questo modo eventuali ricadute negative sui cittadini".

Secondo Cucca, invece, la pronuncia del giudice amministrativo è "da cogliere con favore perché contribuisce a chiarire la vicenda, e ripristinare la legalità nella sanità nuorese, per troppo tempo lasciata nelle mani di una gestione politica e amministrativa alquanto discutibile".