Area commerciale – industriale, a dirla tutta, come sembianze poco o nulla, sporcizia e degrado invece abbondano a dismisura, come per il mercato del sesso all’aperto, che si consuma tra i canneti colmi di profilattici usati, fazzolettini e clienti di una certa età che contrattano rapporti completi a 20 euro.

SESSO ALL'APERTO. Si parcheggia l’auto nei pressi di un emporio cinese, si procede a piedi, pochi attimi per decidere quanto spendere e via, ci si nasconde lontano da occhi indiscreti degli automobilisti che vedono e assistono basiti. 

 BOMBA ECOLOGICA. I focolai notturni, con tanto di pericolo incombente per i terreni incolti accanto, rimangono un incubo, con densi nubi di fumo tossico che si sprigionano nell’area del centro abitato tra Mulinu Becciu e Su Planu.

DALLE ISTITUZIONI IL SILENZIO. Il Comune e la Prefettura non muovono un dito per eliminare questa vergognosa situazione sotto gli occhi di chiunque.   Viale Monastir, tra i capannoni dei commercianti cinesi e qualche rimasuglio di aziende sarde che si affacciano in quel tugurio di rimasugli di cenere dovuta ai fuochi accesi ogni giorno, dove le prostitute nigeriane, quasi tutte giovanissime, elargiscono prestazioni ad ogni ora.

Dirimpetto però alcune realtà imprenditoriali, ad esempio l’hotel Holliday Inn, il birrificio Il Nuragico, un call center e un’azienda di trasporti: la situazione sta per esplodere con tanto di esposto in Questura. Servirà a qualcosa?