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"In questo momento c’è un problema, da un lato, di non richiesta del mercato, tipo i mercati esteri come quello statunitense, causato soprattutto da vendite di prodotti falsi. Dall'altro c’è quindi una produzione al di sopra delle richieste e di conseguenza un calo del prezzo. La prima proposta dei trasformatori è stata di 60 centesimi alla quale è seguito un tavolo al Viminale a tutela della produzione e dei pastori. Sabato a Cagliari si è arrivati a una proposta di 72 centesimi per i mesi di febbraio, marzo e aprile per poi arrivare a novembre con un saldo che prende in considerazione il prezzo medio del latte da novembre dello scorso anno a questo. È una proposta interessante alla quale si affiancano quelle strutturali di filiera".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ospite di "Uno Mattina".
"Questo e' quello che il Governo, che tuttavia e' estraneo alla questione che e' strettamente di rapporto tra produzione e industria, mette sul tavolo - ha aggiunto - ma sembra che non sia sufficiente. I dati Ismea ci dicono che il prezzo minimo sarebbe di 74 centesimi. A un euro ci si arriva ma in base alla richiesta e al prezzo di mercato al quale il pecorino deve arrivare e quindi le industrie di trasformazione ci dicono che ora non riescono ad arrivarci. Con tutte le operazioni che mettiamo in campo, l'obiettivo e' appunto arrivare oltre l'euro che chiedono i pastori.
Abbiamo fatto anche una proposta di garanzia e maggiore tutela: nominare un prefetto che si occupi di gestire, analizzare e fare indagini sui potenziali abusi, controllare eventuali violazioni della legge da parte della filiera. Noi stiamo parlando di una Dop, una eccellenza della nostra enogastronomia. Se ci fosse latte, come dice qualcuno, proveniente dalla Romania, allora sarebbe un problema. E quindi e' giusto fare i controlli".