PHOTO
Le aziende casearie della Sardegna stanno tornando lentamente alla normalità: la produzione riprende, dopo giorni di blocco imposto dalla protesta dei pastori per il crollo del prezzo del latte ovino. Il primo è stato lo stabilimento dei fratelli Pinna a Thiesi, in provincia di Sassari, tra i più grandi nell'Isola. E via via si stanno accodando anche gli altri caseifici. Prove di dialogo tra industriali e allevatori nell'azienda Foi (gruppo Auricchio) di Macomer, nel centro Sardegna, dove questa mattina sono entrate le prime autobotti di latte per consentire la ripresa della produzione del formaggio.
Il direttore dello stabilimento, Lorenzo Sanna, ha convocato un centinaio di pastori che conferiscono qui il prodotto, nella zona industriale di Tossilo. E ha spiegato nel cortile la bozza di intesa sui 72 centesimi al litro raggiunta al tavolo di filiera, a Cagliari, con il ministro Centinaio, con l'obiettivo entro due mesi di arrivare a un euro. Sanna ha esortato gli allevatori a non rompere con gli imprenditori e ad agire insieme perché il prezzo torni a salire. Ma tra i pastori prevalgono le perplessità: "Noi vogliamo certezze altrimenti ad ogni crisi, internazionale o italiana che sia, a pagare saremo sempre noi e non voi industriali", dicono. Ma i toni della protesta sembra che si stiano abbassando: "Abbiamo speranza che dal prossimo tavolo esca qualcosa di buono per noi, ma non abbassiamo la guardia. Siamo in attesa: oggi riprendiamo la produzione ma domani non si sa", avvertono gli allevatori.