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“Scendere in piazza non per protestare o pretendere, ci uniremo e insieme chiederemo a gran voce che ci venga restituita la dignità. Chiederemo che il sacrosanto diritto allo studio ci venga garantito”.
Era questo l’appello lanciato alla vigilia dal Sindaco di Desulo, Gigi Littarru, per la manifestazione promossa dal comitato spontaneo dei genitori per salvare la prima classe dell'Istituto alberghiero.
Un appello forte, il suo, in un periodo in cui si parla tantissimo di spopolamento. La richiesta alle istituzioni è stata quella di non abbandonare il paese e tutta la montagna
Presente anche il deputato sardo di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda che ha dichiarato: “Gli è stata negata la possibilità di avere una Rsa, già finanziata e progettata, strade chiuse o sotto sequestro con tempi biblici: insomma quando si parla di Barbagia e di Montagna in Sardegna si parla sempre e solo di tagli e chiusure. Chiudiamo la classe dell'Alberghiero di Desulo, chiudiamo la scuola, tra moderna di Belvì, chiudiamo le classi di Aritzo”
“Era doveroso partecipare questa mattina perché è troppo facile sfilare a cortes quando la gente è in festa ma di questo passo non ci sarà nessuna Cortes ed è per questo ho voluto metterci la faccia perché non da oggi parlo di riconoscere la specificità dei comuni della Montagna – ha concluso Deidda – se il privato ha il diritto di scappare, non lo deve fare lo Stato con le Istituzioni. Scuole, forze dell'Ordine, Inps, enti regionali, sanità. Tutto va calcolato non con i parametri delle città ma calcolando le strade dissestate, il clima, la lontananza dai grossi centri. Tagliare la scuola in montagna vuol dire condannare gli studenti a viaggi in bus. È ora di finirla e di tagliare le tasse”.