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Crederci o meno fa poca differenza, tra consapevolezza e razionalità sono in tanti ad essere suggestionati dagli antichi riti, streghe o brutti presagi. Ecco cosa ha raccolto lo speleologo urbano e scrittore, Marcello Polastri, attraverso un servizio giornalistico su SardegnaSotterranea.org
Le Pungas o Furtalesas, si tratta di piccoli quadrati di broccato o panno che al loro interno contengono vari ingredienti e la loro costruzione è soggetta ad una serie di rituali che prevedono l’uso di brebus, preghiere contro il malocchio, formule particolari. Sono conosciuti anche come: scrittus, breus o breves, scrapulariu, contromazzina, rezzetta.
Possono contenere cera benedetta, elementi metallici come monete, immaginette sacre, scritti, semi di diverse piante come il grano o la ruta, preposta a scacciare i demoni. Lo scopo per cui vengono confezionati è ben preciso e si racconta di Pungas usate a protezione contro le armi da fuoco o da taglio, contro sfortuna e malocchio o contro ferite ed incidenti. Ai tempi d’oggi quelle contro armi da fuoco o da taglio, contro i danni al bestiame o contro gli incendi non vengono più usate, mentre sono frequenti quelle per le partorienti, per evitare gli aborti, contro la sterilità e per proteggere i bambini e adulti contro il malocchio, s'ogu malu e le fatture. Le pungas non devono assolutamente essere mai aperte tranne rari casi. Se vengono aperte perdono il loro potere per cui devono essere nuovamente consacrate tramite l’utilizzo di particolari Brebus.
Contrariamente a quanto si dice per la medicina dell’occhio o per l’eliminazione di fatture, per la quale chi la esegue non deve chiedere nulla in cambio pena l’inefficacia del rituale (fatto per me assolutamente falso), per le pungas sembra che vengano cedute solo dietro la consegna di un obolo. Possono anche essere prestate a patto che si lasci un pegno al padrone. Questo fatto sembra dimostrare che le Pungas non sono “personalizzate”.
Un altro particolare curioso è relativo alle pungas “cumulative” che passano di generazione in generazione. Sono fatte in modo da essere aperte per l’aggiunta di elementi che man mano ne accrescono il potere protettivo. Solitamente chi la porta non conosce le formule con cui la punga è stata creata per cui può solo vederne il contenuto tramandato dagli avi nel corso del tempo.
Gli amuleti, contrariamente alle pungas, sono protezioni generiche. I materiali utilizzati sono i più disparati: diversi tipi di pietre, corallo, vetro, opercoli di molluschi. Uno dei più conosciuti è chiamato Sabegia, Coccu o Pinnadellu a seconda della zona. Si tratta di una pietra tonda nera, solitamente di ossidiana o onice, incastonata in argento. Varianti utilizzano corallo o pasta vitrea ma anche osso, corno o giaietto. Probabilmente questo tipo di amuleto sta a simboleggiare l’occhio, contrapposto a s’ogu malu. La sua funzione è assorbire le influenze negative infatti spesso lo si può trovare spaccato, sintomo del fatto che ha assolto alla sua funzione di anti-malocchio. Una tipologia di amuleto in particolare sembra sposare l’aspetto magico popolare e quello devoto cristiano: il nudeus.
Tondo, ovale o cuoriforme il nudeus (degenerazione dialettale del termine “agnus dei”) è costituito da una teca in argento e vetro apribile in cui potevano essere inseriti elementi di protezione come immagini sacre, lembi di tessuto benedetto, piccole reliquie.
Un altro amuleto ancora molto utilizzato è il braccialetto verde. Può essere un semplice nastrino, usato spesso a protezione dei neonati, o un vero e proprio braccialetto costituito da oggetti più o meno preziosi.
Sa pedra de latti serve per scongiurare la perdita del latte materno alle neo-mamme e per propiziarne l’abbondanza. Si tratta, come per su coccu, di una sfera in pasta vitrea dal colore lattiginoso, incastonata sempre in argento, da tenere sempre a contatto con il seno nel periodo dell’allattamento.
Le Conchiglie sono un altro elemento utilizzato soprattutto come portafortuna. L’occhio di Santa Lucia (l’opercolo calcareo della Boma Rugosa) e la Ciprea sono degli esempi utilizzati per attirare genericamente la buona sorte. In particolare l’occhio di Santa Lucia viene utilizzato anche per la cura del mal di testa e di problemi agli occhi, inoltre può essere utilizzato anche per togliere il malocchio . Caratteristiche comuni a tutti gli amuleti sono prima di tutto credere nel loro funzionamento e poi che siano “consacrati” con i brebus.