Prima la denuncia pubblica sul rischio di bloccare le manutenzioni di scuole e strade per mancanza di fondi, poi le rassicurazioni del Governo, ora una prima tranche di risorse.

"Ma queste - fa sapere oggi la Provincia di Sassari - non bastano a coprire i rincari dovuti agli aumenti del gasolio per far funzionare gli impianti di riscaldamento nelle scuole del territorio".

La situazione negli istituti del nord Sardegna era stata illustrata in una lettera inviata dall'amministratore straordinario dell'ente provinciale, Pietro Fois, alla premier Meloni.

Ora, però, arriva una prima buona notizia: i ristori contenuti nel decreto aiuti di aprile stanno arrivando nelle casse provinciali. E grazie anche alle risorse recuperate nel bilancio provinciale, la provincia rassicura i dirigenti scolastici in merito alla copertura totale delle spese di energia gas e gasolio, sostenute dagli istituti nell'arco del 2022.

"I ristori ministeriali ammontano a circa 800 mila euro, di cui 500 già pervenuti nelle casse provinciali, arrivati in tre tranche, ma si attendono gli altri 290 mila euro che dovrebbero essere disponibili entro quest'anno - spiega la Provincia in una nota - In merito alla normativa sul caro bollette, l'amministrazione provinciale mette però in luce una clamorosa criticità: se è vero che sono previsti ristori per compensare il caro energia elettrica e gas, nella stessa norma non si fa riferimento al gasolio, che, nel caso delle scuole sarde, costituisce circa l'80% del costo totale delle bollette.

Quindi se i ristori bastano per tamponare gli aumenti del gas, non sono sufficienti a coprire l'incremento maggiore dovuto all'aumento del gasolio. La copertura totale delle spese è avvenuta, come accennato sopra, grazie ad uno sforzo dell'amministrazione che ammonta a 600 mila euro; risorse che gli uffici hanno reperito con fatica, mettendo ulteriormente in ginocchio le casse provinciali".

La Provincia garantirà la copertura delle spese, ma specifica che la normativa di riferimento sugli aiuti del caro energia "va adeguata alla realtà scolastica regionale che utilizza quasi esclusivamente il gasolio per riscaldare i plessi".