Con una lettera indirizzata e pubblicata dalla redazione di unionesarda.it il comico Andrea Pucci racconta la sua versione dei fatti, in merito all’accaduto durante la Festa dei Martiri di Fonni e soprattutto in seguito alle polemiche esplose in rete, dopo la pubblicazione di un suo post offensivo contro il comitato dei festeggiamenti e i sardi che terminava con la frase <<…vorrei scrivere un sacco di cose cattive su queste persone ma mi limiterò a dirvi che vi pubblicizzerò malissimo e che remerò contro di voi>>.

Il comico sottolinea, in sua difesa, di aver sempre avuto stima e rispetto del popolo sardo <<che però purtroppo non ha inteso bene le mie intenzioni>>.

Dopo aver sottolineato di essersi esibito nell’isola diverse volte <<senza nessun problema, anzi in situazioni meravigliose attraverso cui sono entrato in contatto con persone dei comitati con cui sono nati rapporti di amicizia e stima reciproca”, concentra l’attenzione sui rapporti intercorsi con il manager sardo che lo ha proposto a Fonni “un signore di cui non faccio nome perché c'è in atto un azione legale>>.

La lettera entra nel vivo del racconto che lo ha visto protagonista nel centro barbaricino: 

<<...lo spettacolo purtroppo dura, dicono, 32 minuti, in quanto un guasto tecnico provocato dalla negligenza organizzativa, mi costringe a fermarmi, malgrado ciò la gente rimane apparentemente contenta tanto che mi aspettano almeno 200 persone per foto e autografi. Durante ciò due o tre personaggi del comitato ritengono con forte determinazione di pagarmi il compenso solo a metà in quanto lo spettacolo e durato metà di quello stabilito, purtroppo non funziona proprio così, si può discutere ci si può mettere d'accordo, ma il mio agente mi consiglia di salire in macchina e di andare a Cagliari prima che accada qualcosa di più grave, al che io senza discussione alcuna faccio altre due ore torno a Cagliari e per me era finita lì, anche se avrei voluto parlare con quei due o tre a cui stavo così antipatico. Passa un mese e lo stesso agente sardo chiede al mio agente la soluzione e rescissione del contratto per le restanti 7 serate da sviluppare in Sardegna, dicendo che la mia prestazione (Fonni) ha rovinato l'immagine della sua azienda al punto da avere difficoltà a "vendermi" nell'Isola. Come dire: oltre al danno, la beffa>>.

La lettera indirizza alla redazione dell’Unione Sarda si conclude con rinnovate scuse pubbliche al popolo sardo: <<il fraintendimento mi ha penalizzato. Ma non chiedo scusa di nulla a quelle persone che non sanno come organizzare eventi e con prepotenza trovano la soluzione, non funziona così. Vengo in Sardegna da quando ho 16 anni ora ne ho 50, sono sempre stato promotore della vostra splendida isola e lo sono ancora. Onore stima e rispetto per il popolo sardo>>.