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È stata un successo l’iniziativa “Puliamo il buio” che ha permesso a 21 volontari, dopo decenni, di ripulire due dei siti più importanti di Porto Torres: il rifugio antiaereo di via Cavour e l’ultimo tratto del De Amicis.
L’iniziativa è stata organizzata dal Gsas e dalla Commissione cavità artificiali della Federazione speleologica sarda con il patrocinio della società speleologica italiana e del Comune.
“È stato un onore per me condividere questa esperienza con tanti ragazzi che hanno deciso di dedicare un fine settimana al bene comune. L'amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco Sean Wheeler – ha offerto un supporto logistico ai volontari. È da lodare il senso civico di tutti loro e a nome della comunità voglio ringraziare il Gruppo Speleo Ambientale di Sassari, motore di un’iniziativa che ci permetterà di costruire il percorso di riqualificazione del rifugio di via Cavour e rendere più decoroso l'intero rifugio che si trova sotto la scuola De Amicis”.
Tra i partecipanti anche i volontari dei gruppi Speleo Club Oristano, Sesamo 2000 e Specus Cagliari. Due i mezzi utilizzati per smaltire quasi 870 chilogrammi di rifiuti di diverso tipo. Raccolto scarti edili, travi in legno, scaldabagni, bottiglie di vetro, bottiglie di plastica, vecchi sanitari, bidoni e contenitori ormai rivestiti di ruggine. “La pulizia più imponente – ha aggiunto il primo cittadino – è stata svolta nel rifugio di via Cavour, rimasto sepolto e dimenticato per decenni sotto cumuli di spazzatura. Per questo spazio ci saranno altre destinazioni d’uso, certamente più dignitose, da progettare, e l'auspicio è che presto il sito possa essere visitato anche dai cittadini”.
“Siamo soddisfatti di aver contribuito a restituire un patrimonio storico alla sua città – hanno sottolineato i responsabili del Gsas – ed è doveroso ringraziare tutti i volontari e amici che si sono adoperati per la pulizia, il sindaco Wheeler, l’assessora alla Cultura, Mara Rassu, l’Ufficio Ambiente con il referente Salvatore Sanna per il supporto, ma soprattutto per essersi sporcati le mani insieme a noi in questa impresa”.