Il Sindacato SISPe (Sindacato Italiano Specialisti Pediatri) esprime una forte preoccupazione per quanto riguarda l’assistenza alle partorienti e al neonato nel bacino del Sulcis Iglesiente.

"Siamo già a conoscenza del fatto che una larga fetta delle mamme preferisce recarsi per far seguire la gravidanza e per il relativo parto presso strutture del Cagliaritano. Ben lontano quindi dal territorio prossimale di residenza - spiega il segretario regionale, Paolo Zandara -. Indubbiamente vi sono dei motivi per cui i 500 nati dell’ultimo anno in cui il nido ostetrico era situato nel presidio Sirai, sono diventati probabili 300 nati del 2021 del CTO".

"Ma non è questo il tema della preoccupazione", sottolinea Zandara che ha inviato una lettera aperta all'assessore Mario Nieddu e al commissario straordinario dell’Ats Massimo Temussi.

"Su questo scenario - dice - sta per arrivare il nuovo DM 70, cioè il Regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera che risale al 2015. Nella bozza del nuovo decreto che comincia a circolare, sono definiti i criteri di classificazione dei punti nascita. La rete dei punti nascita prevede di potenziare le strutture con oltre 1000 parti annui, inoltre classifica anche punti nascita con oltre 500 parti annui come Overstandard e quelli con meno di 500 parti annui come Substandard".

"Il Punto nascita (PN) del CTO di Iglesias rientra tra quelli definiti Substandard, ossia con meno di 500 parti annui. Per poter continuare ad esistere i PN Substandard - precisa il segretario - dovranno essere attivi al momento dell’entrata in vigore del decreto ed avere un pronto soccorso attivo. Devono inoltre garantire, nel rispetto degli standard organizzativi e di sicurezza previsti nell’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 e nelle sue successive modifiche ed integrazioni alcune condizioni: la presenza H24 di Ginecologo, Ostetrica, pediatra, Anestesista e la presenza H24 della terapia intensiva, cardiologia, chirurgia generale, diagnostica per immagini, diagnostica di laboratorio. Soddisfatte queste condizioni sarà necessario chiedere poi, al Comitato Percorso Nascita del ministero, la deroga necessaria per poter operare ulteriormente. Tale valutazione deve essere ripetuta dopo due anni. Il personale dei PN Substandard dovrà poi ruotare con un punto nascita di I livello per poter acquisire le competenze necessarie ad eseguire la sua attività professionale di qualità".

"Questo è lo scenario che si presenta - continua Paolo Zandara -. E ben sappiamo che attualmente tale servizio si completa solamente in due stabilimenti differenti situati ad oltre 20 Km di distanza, con inevitabili disagi e allungamento dei tempi di esecuzione assistenziali".

"Alla luce di quanto esposto ci auguriamo che chi di dovere sappia organizzare, con ampio margine di anticipo, tutto quanto occorra per garantire alle donne del Sulcis Iglesiente le medesime prestazioni stabilite dai LEA (Livelli Essenziali i Assistenza) su tutto il territorio nazionale indipendentemente dalla propria residenza", conclude il segretario regionale del Sispe.