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La gravissima accusa mossa dalla procura di Cagliari ai consiglieri regionali Mario Diana e Carlo Sanjust e ad altri 30 onorabili colleghi sarebbe quella di peculato, avrebbero in sostanza ultilizzato i fondi pubblici per spese personali.
Che qualcosa non andava lo si era capito già a settembre, quando carabinieri e guardia di finanza avevano perquisito lo studio di Diana a Oristano portando via faldoni di documenti e fatture. "Dimostrerò che i soldi sono stati spesi in maniera corretta" si era difeso allora il capogruppo di 'Sardegna è già domani'. Nel frattempo, a metà ottobre, anche l'abitazione di Carlo Sanjust era stata messa a soqquadro dagli investigatori sempre nell'ambito dell'inchiesta-bis sui fondi pubblici. Assieme a Sanjust e Diana, avevano ricevuto l'avviso di garanzia altri 32 consiglieri regionali fra cui Francesca Barracciu, candidata Pd alla presidenza della Regione Sardegna, e i deputati Pd Marco Meloni e Francesco Sanna. Oggi i due arresti e la perquisizione dello studio del consigliere Pdl Onorio Petrini.
In particolare, la procura e il pm Marco Cocco, contestano a Diana una spesa di circa 250mila euro per l'acquisto di orologi, quadri e libri antichi. Sanjust, invece, avrebbe speso una cifra che si aggira attorno ai 50mila euro per organizzare corsi di aggiornamento e pagare la sua festa di nozze. Proprio il banchetto nuziale di Sanjust sarebbe alla base dell'arresto di Riccardo Cogoni, imprenditore specializzato nel settore cattering fermato stamattina dai carabinieri.