A Orosei, dopo ben 19 giorni dalla scomparsa di Irene Cristinzio, 64 anni, insegnante in pensione, i familiari, così come scrive “La Nuova Sardegna”, lanciano un appello che squarcia il silenzio degli ultimi giorni.

«Qualcuno ha preso Irene e l’ha portata via e nascosta. Con la forza o con l’inganno. Questa ormai è la nostra convinzione. Sappiamo quanto la gente di Orosei e tutte le forze dell’ordine abbiamo fatto sinora per ritrovarla e li ringraziamo di cuore. Ma vi preghiamo di continuare le sue ricerche. Vogliamo ritrovarla, a tutti i costi perché così non possiamo più andare avanti».

Le dichiarazioni dei figli e del marito di Irene Cristinzio risuonano come un accorato appello lanciato agli investigatori.

«La speranza di ritrovarla sana a salva non ci abbandonerà mai sino alla fine – dice a nome di tutti loro il cognato Mario Nanni – ma dopo tanti giorni di silenzio e senza nessuna segnalazione attendibile quella del prelievo forzato rimane l’ipotesi più plausibile. Se, come pensavano in un primo momento, avesse avuto un vuoto di memoria o fosse stata vittima di un malore improvviso o anche di una disgrazia a questo punto l’avremmo ritrovata. Viva o morta. Invece nessuna traccia, segno evidente che Irene è nascosta. Da qualche parte e da qualcuno. Per questo rivolgiamo un accorato appello agli investigatori affinché attivino tutte le risorse di indagine possibili ripartendo proprio da questa ipotesi».

LA NOTIZIA DELLA SCOMPARSA

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