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I suoi video, virali sui social, hanno totalizzato migliaia di visualizzazioni, condivisioni e commenti. Ma quella di Checco, bizzarro "personaggio" cagliaritano, secondo quanto racconta chi lo conosce è una storia fatta di disagio e dipendenza da alcol e droga.
Le sue "bravate" hanno fatto il giro del web e il suo linguaggio colorito, il suo modo di fare irriverente ed esuberante, hanno attirato l'attenzione anche di pagine nazionali che hanno condiviso i video diffusi in rete dalle persone che condividono con Checco la quotidianità istigandolo, talvolta, ad eccedere negli atteggiamenti.
Quella che un tempo era una situazione macchiettistica, che in tanti trovavano persino divertente, si è evoluta, specie nelle ultime settimane, in video che documentano veri e propri atti di bullismo nei confronti dell'uomo.
I contenuti, che ovviamente eviteremo di riportare su questo spazio, sono ancora disponibili in rete. In una delle registrazioni Checco, visibilmente poco lucido e semivestito, viene invitato a tuffarsi in mare da uno scoglio e dopo essere goffamente capitombolato in acqua rimane per qualche secondo immobile, con la testa immersa. Un altro video documenta l'attacco di un cane che, liberato dal padrone, gli azzanna i vestititi sfilandogli i pantaloni mentre lui, terrorizzato e ormai in mutande, chiede che l'animale venga fermato.
L'ultima foto diffusa sul web è forse la più inquietante (vedi in copertina censurata). Un uomo giace a terra, apparentemente privo di sensi, completamente ricoperto di rifiuti e sacchi della spazzatura. Attenzione, non siamo certi che il protagonista della foto sia Checco. Per quanto la somiglianza sia davvero tanta, la qualità dell'immagine è molto scarsa e non permette di riconoscerlo in maniera chiara. Ma d'altra parte sarebbe solo l'ennesimo episodio di una lunga serie di maltrattamenti.
"E' lui il violento - denuncia qualcuno sui social - picchia la madre per avere i soldi con cui acquistare l'alcol". Ma non esistono giustificazioni per cui un uomo divenga il bersaglio di vessazioni e umiliazioni così come sta accadendo al povero Checco. Le dinamiche familiari e l'ambiente domestico nel quale vive questa persona, forse, meriterebbero maggiore attenzione da parte degli enti preposti.
Di storie come questa, di marginalità e solitudine, se ne vivono ogni giorno in ogni città. Ma in questo caso il degrado e le difficoltà dell'uomo, documentati quotidianamente sui social da chi non conosce il limite fra divertimento e bullismo, accendono i riflettori e l'attenzione di tutti su una vicenda allarmante che rischia di degenerare in maniera sempre più inquietante.